L’opposizione l’accusa di “lanciare velate minacce e di lamentare infondati complotti”. Forza Italia e Matteo Renzi, invece, lo incitano, invitandolo ad accelerare sulla riforma della giustizia. Sono reazioni molto variegate quelle provocate dalle parole pronunciate da Guido Crosetto. In un’intervista col Corriere della Sera il ministro della Difesa ha detto di considerare come “l’unico grande pericolo” per la continuità dell’esecutivo “quello di chi si sente fazione antagonista da sempre e che ha sempre affossato i governi di centrodestra: l’opposizione giudiziaria”. Che intende dire? “A me – ha spiegato – raccontano di riunioni di una corrente della magistratura in cui si parla di come fare a ‘fermare la deriva antidemocratica a cui ci porta la Meloni’. Siccome ne abbiamo visto fare di tutti i colori in passato, se conosco bene questo Paese mi aspetto che si apra presto questa stagione, prima delle Europee…”.
Pd: “Crosetto venga in Antimafia” – Le esternazioni del ministro, praticamente confermate in toto con una nota diffusa in giornata, hanno provocato la reazione del sindacato della magistratura. Ma hanno creato polemica anche in ambito politico. Tra i ranghi del Pd, con Debora Serracchiani, si dicono “stupefatti” dalle dichiarazioni di Crosetto: “Affermazioni gravi che peraltro avvengono a pochi giorni dall’udienza preliminare che si terrà a Roma a seguito dell’imputazione coatta del sottosegretario Delmastro Delle Vedove. Se il ministro sa qualcosa che mette in pericolo la sicurezza nazionale lo dica. Diversamente, la smetta questo governo di lanciare velate minacce e di lamentare infondati complotti, cercando di nascondere le difficoltà della manovra di bilancio”, scrive in una nota la responsabile Giustizia nella segreteria dem. A Crosetto si rivolte pure Walter Verini, capogruppo del Pd in Commissione Antimafia, che chiede di fissare al più presto l’audizione del ministro perché “è necessario che riferisca prima possibile al Parlamento sulle allusioni e i riferimenti oscuri contenuti nell’intervista al Corriere della Sera. Il Pd giudica grave e inquietante quella intervista e pericolosi i messaggi che contiene contro la magistratura e la sua indipendenza”. Invito che l’esponente di Fdi aveva già annunciato di voler raccogliere: “Ho visto che alcuni parlamentari mi invitano anche a riferire in Parlamento. Lo farò con estremo piacere, se sarà possibile farlo in commissione Antimafia o Copasir, per la necessità di riservatezza e di verifica delle notizie che ho ricevuto”.
Mi chiedono di riferire in Parlamento su ciò che oggi ho detto, pensando di farmi dispiacere: sono molto felice di poter condividere con Commissione Antimafia o Copasir (per motivi di segretezza) le mie preoccupazioni e le cose che mi sono state riferite, per valutarle.
— Guido Crosetto (@GuidoCrosetto) November 26, 2023
Conte: “Basta piagnistei o vada in procura” – Sulle dichiarazioni di Crosetto interviene anche Giuseppe Conte. “Dopo la Brigata Wagner, i benzinai e la Corte dei Conti, ora i nuovi nemici dell’azione del Governo Meloni sono diventati i magistrati. A dircelo sul Corriere della sera è Guido Crosetto, che pure passa per uno dei più moderati tra i ministri”, scrive il leader del M5s in un post sui social. “L’accusa mossa ai magistrati è gravissima e un Ministro della Repubblica responsabile non può non rendersene conto: sostenere che correnti della magistratura si riuniscono per deliberare opposizione a un Governo giudicato antidemocratico significa, – né più né meno – accusare una parte della magistratura di finalità eversive“, prosegue l’ex premier. “Se il ministro Crosetto ha informazioni così gravi e rilevanti e se davvero è animato – come ha dichiarato con nota successiva – dall’amore per la verità, deve andare immediatamente in Procura, perché è questo il luogo in cui si accertano fatti del genere ed è questo il modo corretto di servire le istituzioni, non già diffondendo queste notizie en souplesse, tra le pieghe di un’intervista a un giornale”, continua Conte. E ancora, prosegue l’ex premier: “Questa nuova uscita pone in ogni caso una questione politica che va affrontata subito. Ormai abbiamo perso il conto dei complotti immaginari evocati dal Governo per giustificare tutte le proprie inadeguatezze, accertate nel corso di oltre un anno. Questo Governo ha preso voti convincendo gli elettori con il mantra ‘Siamo pronti’. Ora invece sperano di poter incolpare i magistrati se dal blocco navale sono passati al blocco ferroviario per far scendere il ministro Lollobrigida dove gli è più comodo? Basta con i piagnistei“. Molto critico anche l’intervento di Nicola Fratoianni: “Crosetto riaccende un’antica polemica cara alla destra, quella con la magistratura. La guerra fra poteri fa male alla democrazia, invito Crosetto a evitare di fare questo, è un ministro della Repubblica. L’opposizione giudiziaria non esiste, la magistratura fa il suo mestiere. Anche basta con un rilancio continuo di una guerra fra poteri che fa male alla democrazia”, dice il leader di Sinistra italiana dal congresso del suo partito, in corso a Perugia. Il primo a replicare alle parole del ministro era stato deputato di +Europa Benedetto La Vedova che ha definito quello di Crosetto “un inquietante allarme sulla ‘opposizione giudiziaria’ che sarebbe l’unico grande pericolo per Meloni e il governo”. Secondo il parlamentare il ministro “apre così frontalmente uno scontro istituzionale tra governo e magistratura”: “Crosetto non può certo muovere da qualche sentito dire, sarebbe irresponsabile, ma certamente avrà elementi specifici e concreti. Ed è bene che ne riferisca immediatamente al Parlamento”. Per questo, ha detto La Vedova, “Crosetto deve riferire in Parlamento”.
Forza Italia e Renzi chiedono la riforma della giustizia – Ma le parole dell’esponente di Fdi provocano reazioni anche nel campo della maggioranza, con Forza Italia che invita il principale partito dell’esecutivo ad accelerare sulla riforma della giustizia. “Ho letto l’intervista del ministro Crosetto, l’ho trovata molto lucida e l’auspicio è che la conseguenza naturale del suo appello sia che ci occupi della riforma della giustizia. Forza Italia c’è e ha chiesto da tempo di metterla in campo perché è la priorità”, dice Alessandro Cattaneo a Skytg24. L’ex capogruppo alla Camera ha aggiunto che la riforma della giustizia è “necessaria e non più differibile, ha priorità sulle altre riforme come il premierato e l’autonomia differenziata”. Pressa l’esecutivo sul fronte delle riforme anche Francesco Paolo Sisto. “Non conosco le ragioni per cui il ministro Crosetto abbia fatto quelle dichiarazioni, ma ribadisco che per Forza Italia la prima scelta è la riforma della giustizia e che è ora di chiudere i cantieri aperti su questo tema e finalizzare i risultati”, dice il viceministro di Forza Italia, che ha spiegato come la riforma sia un pacchetto ampio di misure e interventi avviati e che spaziano dalla cosiddetta riforma Nordio alle norme sulle intercettazioni, alla separazione delle carriere. “Ora si vada avanti, la giustizia era uno dei punti del patto con gli elettori e, per FI, il nostro mantra”. Pure Matteo Renzi dà ragione al ministro della Difesa: “Oggi Crosetto evoca un’attenzione speciale di parte della magistratura nei confronti della politica. Se il Ministro della Difesa dice certe cose, sicuramente non parla a caso e il suo ragionamento va preso sul serio”, è la dichiarazione del leader d’Italia viva. Che poi sembra voler provocare la premier: “Il problema di Crosetto però non sono i giustizialisti di sinistra che subito lo attaccano a testa bassa. No, il Ministro ha un problema grande come una cosa nella sua coalizione. La riforma della giustizia è sparita dal radar per volontà di Giorgia Meloni. Il vittimismo del Governo si scontra con la realtà: loro fanno interviste ma non fanno riforme. La vera domanda è: caro Guido, perché la Meloni ha bloccato la riforma? Di cosa avete paura?”.
No Guido, in una democrazia seria un ministro fa l’inverso. Prima va a riferire le cose dettagliatamente a chi di dovere e poi, se ritiene e se può, ne parla con la stampa. https://t.co/dcBwZ0WySA
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) November 26, 2023
Calenda e Tabacci: “Chiacchiere da bar” – Nei ranghi della Lega si registra poi uno strano tentativo di inserirsi nel fronte aperto dall’esponente di Fdi. Senza mai citare Crosetto, infatti, alcuni esponenti del Carroccio tentano di polemizzare con le toghe, aggrappandosi a un passaggio dell’intervento di Giuseppe Santalucia, segretario dell’Associazione nazionale magistrati. “È fuorviante la rappresentazione di una magistratura che rema contro e che possa farsi opposizione politico-partitica”, ha detto il numero uno del sindacato delle toghe per replicare alle accuse di Crosetto. “Anm sfacciata e con la memoria corta: da ‘Salvini ha ragione ma va attaccato’ del suo ex presidente Palamara al giudice ultrà Apostolico in piazza contro il governo, le azioni contro il centrodestra sono numerose e allarmanti. Il presidente dell’Associazione nazionale magistrati Giuseppe Santalucia ormai si comporta come se fosse il Landini in toga”, sostiene Andrea Crippa, vicesegretario della Lega. In Azione, invece, si hanno due posizioni. Quella di Enrico Costa, che condivide totalmente le parole del ministro: “Crosetto – dice il deputato – ha soltanto evidenziato un argomento ricorrente nella storia del nostro Paese: le picconate inferte ai governi per via giudiziaria e le relative strumentalizzazioni delle opposizioni di turno”. Poi c’è Carlo Calenda che invece non rinuncia a un piccolo attacco al ministro: “È vero che, come scrive oggi Enrico Costa, la magistratura ha fatto molti interventi politici spesso finiti in nulla, provocando danni gravi. Ma è anche vero che un Ministro non può riferire di complotti di magistrati senza denunciarli in modo specifico e circostanziato. Non siamo al bar dello sport“. L’occasione spinge anche Bruno Tabacci a intervenire per fare notare come quello di cui parla Crosetto “tecnicamente si chiama golpe. E se fosse una cosa seria da un ministro della Difesa ci si attenderebbero misure conseguenti, non chiacchiere. Invece temo proprio che siamo solo alle chiacchiere in libertà”. Poi il leader del Centro democratico cita la nonna: “L’unica verità è che sanno di essere inadeguati, temono di implodere in un altro 2011, e si inventano nemici immaginari per non ammettere che non sanno governare. Insomma, come diceva mia nonna, mette le mani avanti per non cadere indietro“.