C’era anche un libro per bambini accanto al cadavere di Giulia Cecchettin quando è stato trovato il 18 novembre in una zona montuosa vicino al lago di Barcis. La vittima, 22 anni che avrebbe dovuto sostenere l’esame di laurea in ingegneria biomedica, sognava di fare proprio l’illustratrice per libri per l’infanzia. Il libro, intitolato “Anche i mostri si lavano i denti” della disegnatrice Jessica Martinelli, è stato rintracciato vicino al corpo assieme ad altri oggetti della giovane, tra cui una scarpa nera.

Il particolare è stato riportato da alcuni quotidiani e già nei giorni scorsi la trasmissione tv “Quarto grado” aveva raccontato che vicino al cadavere erano stati trovati alcuni reperti, una ventina in tutto, che Filippo Turetta, ora in carcere a Verona in attesa dell’interrogatorio di garanzia, avrebbe lasciato là, come un rotolo di sacchi di plastica, compatibili con quelli con cui il 22enne aveva coperto il cadavere, e fazzoletti sporchi di sangue. Non è stato ritrovato, invece, il telefono della giovane.

Cellulare che agganciò come “ultimo dato disponibile”, verso le 22.45 dell’11 novembre, una cella di Marghera, vicino al centro commerciale dove i due giovani avevano cenato. Da quel momento in poi sarebbe risultato spento (quello di Turetta ancora alle 23.29 agganciava la cella di Fossò, luogo della seconda fase della aggressione). Spento anche quando la studentessa fu aggredita la prima volta nel parcheggio a 150 metri da casa. Scena che un vicino vide in parte allertando il 112, senza riuscire, però, a segnalare il numero di targa dell’auto, tanto che non venne inviata alcuna pattuglia.

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