Non solo sostegno al ministro Crosetto (dopo le sue dichiarazioni contro la magistratura) ma l’alleato di governo rilancia e si spinge oltre: “Mi aspetto, visto che il centrodestra è forte, le solite inchieste ad orologeria in vista delle elezioni europee”. Parola del vicesegretario e deputato della Lega Andrea Crippa che interviene in merito ai riferimenti del ministro della Difesa a presunte riunioni organizzate dalle toghe per tramare contro la maggioranza. Crippa parla di “casta” di “intoccabili” e di magistratura come “problema” italiano.

“Crosetto ha ragione, la magistratura in Italia, non tutta però gran parte, ha sempre dimostrato che il centrodestra, quando è forte deve essere colpito”, spiega Crippa che cita l’esempio del segretario del suo partito, Matteo Salvini, rappresentativo – a suo avviso – “che una parte della magistratura non indaga in base a un’oggettiva colpevolezza ma in base ad appartenenze politiche“. Un pesante affondo contro le toghe, senza giri di parole. “La magistratura in Italia è un problema e anche nelle ultime settimane ce ne sono state delle evidenze”, incalza il vice della Lega che ritorna anche sul “caso Apostolico“: “Io ricordo una magistrata che è andata a manifestare contro le forze dell’ordine ed è ancora lì al suo posto, dal mio punto di vista andrebbe radiata: il Csm, o chi di dovere, dovrebbe prendere provvedimenti”, insiste Crippa.

Critiche anche all’Associazione nazionale magistrati: “Un organismo che ormai sembra più che faccia politica“, aggiunge Crippa ribadendo che “la riforma della giustizia è un primo passo ma sulla magistratura bisogna intervenire. Molti italiani per colpa di tanti magistrati non dormono sonni tranquilli“. E torna a parlare anche di “responsabilità civile dei magistrati” che, afferma, dovrebbe essere inserita “all’interno della riforma della magistratura: quando un magistrato sbaglia paga. Tutti i cittadini quando sbagliano pagano tranne i magistrati, che sono una casta“, aggiunge utilizzando termini di berlusconiana memoria. Riforma necessaria ma difficile, secondo Crippa, “perché ogni volta che si è provato a farla, diciamo che un certo tipo di sistema interviene o interveniva per cercare di fermare quel governo che provava a riformare la magistratura, perché evidentemente si sentono una casta di intoccabili che devono fare quello che vogliono e come vogliono nei confronti di persone che la pensano in maniera diversa da loro”

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