di Francesco Spada
In un paese culturalmente a picco come il nostro, ci vogliono 105 femminicidi in meno di un anno per fare cominciare a parlare seriamente di educazione sessuale ed affettiva nelle scuole.
Così come ci vorranno chissà quanti altri casi di anoressia e bulimia con conseguenti atti di bullismo, forme depressive e comportamenti autolesionisti, prima di cominciare a parlare seriamente di educazione alimentare.
Si riforma la scuola ad ogni nuovo governo con continui inutili stravolgimenti, dimenticandosi che la scuola non deve insegnare un lavoro o solo dare nozioni, ma deve insegnare ad affrontare la vita, a creare una comunità aperta, a capire un sentimento, a conoscere la bellezza, a instillare desiderio di cultura, perché è questo che forma un carattere e indirizza un giovane adolescente verso il rispetto.
Chi impara ad apprezzare una poesia o una opera d’arte, chi riesce a riconoscersi nelle storie di un classico di letteratura, chi studia il pensiero di grandi uomini e donne che hanno vissuto il mondo prima di noi, chi conosce la vita di persone che hanno avuto il coraggio delle proprie idee arrivando ad immolarsi pur di portarle avanti può mai non capire cosa sia il rispetto per l’altro? Se si lascia che i nostri figli si indottrinino con i social o con trasmissioni televisive al limite del becero, senza che vi sia una controcultura valida che dia altri tipi di input, cosa vogliamo che resti della società tra solo pochi anni?
Superare certi concetti patriarcali, che derivano da retaggi passati e profondamente radicati, richiede che vi sia un lungo ricambio generazionale che potrebbe occupare decenni. Ecco perché i ragazzi devono avere vivi, davanti ai loro occhi, degli esempi corretti di dedizione, di sacrificio, di coraggio, di correttezza, di rispetto della propria dignità e di quella altrui, di culto della bellezza. E tutto questo non può avvenire in famiglia, se non in pochi casi, ma può avvenire solo nella scuola.
Tutto parte dalla scuola, ormai assolutamente inadatta, ed è proprio per questa ragione che una nazione di invidiate tradizioni culturali come la nostra ha avuto un decadimento inarrestabile che ci ha sprofondato nella totale mediocrità in ogni campo.
Investire nell’istruzione, a tutti i livelli, è l’unica soluzione che può riportare questo paese a livelli sociali accettabili, cosi come è l’unica soluzione per evitare che la generale mediocrità attuale si trasformi in un inesorabile baratro.