Politica

Caso Crosetto, la Commissione antimafia: “Non spetta a noi sentire il ministro. Ci sono le sedi parlamentari”

Non tocca alla Commissione antimafia sentire il ministro della Difesa, Guido Crosetto, protagonista di un attacco ai magistrati che innescato una polemica politica e la durissima reazione delle toghe. L’Ufficio di presidenza ha valutato la richiesta pervenuta dal gruppo Pd di audire il ministro, che in una intervista al Corriere della Sera ha detto di essere a conoscenza del fatto che ci sono “riunioni per fermarci”, e ha ritenuto che “la stessa non possa essere ricondotta ai compiti che la legge istitutiva attribuisce alla Commissione antimafia. Vista la pubblica disponibilità del ministro Guido Crosetto a riferire, è utile che possa farlo nelle sedi parlamentari più idonee“.

E da New York Crosetto aggiunge: “Avendo parlato io di riunioni pubbliche fatte da associazioni mi pare che ci sia poco da denunciare. In una risposta incidentale in un articolo del Corriere su tutto un altro tema ho soltanto detto una cosa che mi aveva colpito, se vogliono che la riferisca in Parlamento la riferisco volentieri. Siccome però non sono il ministro della Giustizia, per rispetto istituzionale preferisco farlo in alcune commissioni tipo la commissione antimafia o il Copasir, decidano loro quale ritengono migliore”.

I magistrati non ci stanno a essere indicati come coloro che starebbero cospirando contro il governo. “Opposizione giudiziaria è un termine inaccettabile sul piano costituzionale. Noi non siamo un partito che fa opposizione al governo” ha detto il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia a Sky Tg 24, definendo “gravissima” l’accusa rivolta dal ministro Crosetto a gruppi di magistrati “Con il ministro Crosetto non abbiamo litigato, né noi ci siamo scaldati”.

Domenica dopo la lettura dei giornali “ho pensato fosse necessario intervenire non per fare polemica, ma per assicurare l’opinione pubblica che i magistrati non sono eversori, non fanno complotti contro il governo. Perché al di là delle intenzioni del ministro, quella è stata l’impressione di molti che hanno letto i giornali quella mattina. Non ho nessuna notizia, non mi impegno nemmeno per cercare di capire quali fossero le intenzioni del ministro. Confido che sia lui a chiarire . Quelle parole sono oggettivamente inquietanti, credo che il ministro troverà il modo di chiarire”.