La sua radio era stata oscurata nel 2019 per istigazione all’odio e in campo a difendere Radio Studio 54 erano scesi in campo Lega e da Fratelli d’Italia che avevano gridato alla “censura” e alla “limitazione della libertà” di espressione”. Ma il dj che chiamava gli immigrati “cannibali”, “mostri”, “spacciatori” e “stupratori” è stato condannato a marzo e ora sono state depositate le motivazioni.
Non vi è dubbio” che Guido Gheri “propagandi e diffonda a mezzo radio a un pubblico vasto proprie opinioni e idee. Si tratta di idee razziste fondate sulla discriminazione razziale giacché è palese la distinzione tra coloro che subiscono, i cittadini italiani, e coloro che prevaricano, i cittadini stranieri in particolare quelli africani, immigrati nel paese” si legge nelle motivazioni con cui il tribunale di Firenze ha condannato il patron di RadioStudio 54 a cinque anni e sei mesi per aver diffusoDj idee fondate sull’odio razziale, diffamazione di un ex legale e di un ex collaboratore e, insieme alla moglie (condannata a due anni), di calunnia nei confronti dei carabinieri accusandoli, falsamente, di aver manomesso gli impianti di trasmissione della emittente in occasione dell’esecuzione del sequestro eseguito nel 2019.
“Inoltre Gheri – spiega la giudice Virginia Mazzeo nelle 27 pagine della motivazione – ha portato a paradigma delle proprie invettive l’allora ministro Cecile Kyenge cittadina italiana ma nata in Congo, invitandola a ritornare a casa in Africa. Si tratta di una condotta per lo più ripetutamente iterata nel tempo con cui si è diffusa un’idea di discriminazione tra cittadini e soggetti extracomunitari questi ultimi responsabili dei danni alla convivenza civile del paese e in quanti extracomunitari tutti accomunati nel medesimo giudizio di arretratezza culturale e civile proprio perché extracomunitari e, in particolare, africani”.