Per la prima volta una donna è eletta alla guida dell’università di Messina: la nuova rettrice è, infatti, Giovanna Spatari. È questo l’esito delle elezioni nell’ateneo dello Stretto, dopo le dimissioni di Salvatore Cuzzocrea, ex presidente della Crui (Conferenza dei rettori delle università italiane). Un risultato combattuto, raggiunto in un clima di alta tensione, dopo le notizie sui rimborsi milionari di Cuzzocrea che lo avevano costretto a lasciare. Adesso a guidare l’ateneo sarà un’esperta di sicurezza del lavoro: Spatari è, infatti, ordinaria di Medicina del lavoro, nonché presidente della Società Italiana di Medicina del lavoro e delegata nazionale della Federazione italiana società mediche (Fism) per i temi di genere.

La prima rettrice a Messina, una delle poche in tutta Italia: attualmente sono 10 su 83. Lei sarà l’undicesima e sarà l’unica in tutto il Sud (da Roma in giù si contano solo uomini). Un risultato di certo storico per l’ateneo peloritano. Quella di Spatari è tuttavia una candidatura che va in continuità con il rettorato di Cuzzocrea, di cui è stata prorettrice. Le elezioni universitarie di Messina si sono svolte, infatti, in anticipo, viste le dimissioni di Cuzzocrea che al suo posto ha indicato Spatari, adesso eletta. L’università sceglie dunque la continuità, come fu d’altronde al tempo in cui rettore era Diego Cuzzocrea, padre di Salvatore, eletto rettore ben due volte in pieno scandalo (dopo l’omicidio di Matteo Bottari, professore di Endoscopia). Stavolta lo scandalo ha travolto il figlio che lo scorso ottobre ha scelto di dimettersi.

Per la sua attività di ricerca tra il 2019 e il 2023 l’ex rettore ha, infatti, ottenuto addirittura 2 milioni e 217 mila euro di rimborsi, tra questi – nell’arco di un mese (marzo 2022) – 57.090 sono andati in “materiali tecnico-specialistici non sanitari”. Numeri sui quali ha voluto far luce anche la procura di Messina che ha aperto un’indagine ipotizzando il reato di abuso d’ufficio. Appena un mese fa la Guardia di finanza di Messina faceva, non a caso, accesso all’università per tre giorni, per acquisire documenti. Ma non c’è stato solo lo scandalo rimborsi ad accentuare il clima di alta tensione all’interno dell’università, ha contribuito anche la contrapposizione tra i due ex rettori. Cuzzocrea era stato, infatti, eletto alla guida dell’università di Messina, grazie al sostegno del suo predecessore ed ex parlamentare del Pd (ora in Forza Italia) Pietro Navarra, di cui era stato prorettore. Dopo l’elezione però i rapporti tra i due si erano incrinati fino a contrapporsi in queste elezioni con i due candidati dati per favoriti. A contendere la guida dell’università a Spatari, c’era infatti Michele Limosani, docente di Politica economica, sostenuto dall’ala accademica che fa riferimento a Navarra.

Scandalo rimborsi da un lato, braccio di ferro tra i due ex rettori dall’altro: in questo clima elettorale docenti e amministrativi hanno scelto la nuova guida dell’Ateneo. Spatari vince, non a caso, al ballottaggio, in elezioni il cui esito, fino al giorno prima, sembrava ancora molto incerto. E a risultato ottenuto le tensioni sono ancora vive: “Le urne ci consegnano un Ateneo diviso su due posizioni”, indica Limosani. Che offre il suo aiuto, ma non senza sottolineare la necessità del “rispetto delle regole e delle persone, valorizzazione del merito, inclusività sono concetti rispetto ai quali non si potrà negoziare se si vorrà realmente voltare pagina”. Forse un avvertimento per Spatari che di certo dovrà adesso guidare un Ateneo travolto dallo scandalo e in pieno conflitto interno.

La neo rettrice, però, pur essendo candidata dell’area Cuzzocrea, è una docente trasversalmente apprezzata nel mondo accademico messinese e questo alla fine pare abbia definito il risultato: “Garantisco a questa comunità massimo impegno e totale dedizione per il prossimo sessennio, voglio essere lo strumento che possa garantire a tutti un clima di lavoro sereno e il raggiungimento dei migliori obiettivi possibili”, ha detto infatti, dopo la vittoria. E nel suo primo discorso da rettrice ha voluto ricordare due donne messinesi in prima linea contro la violenza di genere: “Dedico l’elezione della prima donna rettrice di questo Ateneo ad Antonella Cocchiara, Angela Bottari e tutte le altre compagne di viaggio”, ha detto Spatari, citando, in ordine, la docente di Storia delle istituzioni politiche, scomparsa prematuramente e da sempre in prima linea contro la violenza di genere e la parlamentare del Pci, firmataria del primo disegno di legge contro la violenza sessuale, morta lo scorso 15 novembre.

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