Le organizzazioni sindacali dei trasporti (Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Orsa trasporti e Fast Confsal) hanno indetto per domani, giovedì 30 novembre, uno sciopero di 8 ore dei lavoratori del gruppo Fs e di tutte le imprese ferroviarie. La mobilitazione è stata decisa in seguito al grave incidente avvenuto nella tarda serata di martedì a Corigliano Rossano, in provincia di Cosenza, dove un treno ha travolto un camion fermo sui binari a un passaggio a livello. Nello scontro sono morti un capotreno di 61 anni e il 24enne marocchino che era alla guida del mezzo pesante. Lo sciopero si svolgerà dalle 9 alle 17. In attesa che la magistratura faccia piena luce sull’accaduto, i sindacati puntano il dito contro “la fragilità di un sistema infrastrutturale dimostratosi nuovamente inadeguato per utenza e lavoratori”.
Usb e gli altri sindacati di base hanno indetto uno sciopero, sempre per giovedì 30 novembre, ma della durata di 24 ore. Lo sciopero è stato proclamato in base all’articolo 2 comma 7 della Legge 146/90, secondo cui le disposizioni in tema di preavviso minimo e di indicazione della durata “non si applicano” nei casi di astensione dal lavoro in difesa dell’ordine costituzionale o “di protesta per gravi eventi lesivi dell’incolumità e della sicurezza dei lavoratori”. Lo spiegano gli stessi sindacati.
In merito alle decisione dei sindacati di base, il Garante degli scioperi ha invitato gli organismi sindacali a contenere l’astensione a 8 ore, dalle 9 del mattino in poi. “Pur riconoscendo pienamente le ragioni e il valore dell’azione di protesta – afferma il Garante – legittimata dal gravissimo incidente ferroviario costato la vita ad una lavoratrice e ad un lavoratore, la Commissione di garanzia invita le Organizzazioni sindacali interessate a concentrare l’astensione collettiva in un’unica grande mobilitazione sindacale, nella giornata del 30 novembre, dalle 9.00 alle 16.59, considerate le comuni ragioni sottese alla protesta che avrebbe così luogo nell’immediatezza del grave evento”.
“Esprimiamo il nostro cordoglio ai familiari delle vittime e la nostra vicinanza a tutte le persone coinvolte nel grave ed ennesimo incidente ferroviario. Da anni – precisano le organizzazioni sindacali – denunciamo la pericolosità dei passaggi a livello in tutti i livelli di confronto, chiedendone la soppressione totale. Eppure, nonostante l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria abbia evidenziato il numero di incidenti e di vittime determinati da incidenti analoghi a quello odierno, i passaggi a livello in Italia sono ancora migliaia”. “Le Istituzioni ed RFI – concludono i sindacati – non si preoccupano di innalzare gli standard di sicurezza sull’infrastruttura ferroviaria, in un continuo rimpallo di responsabilità decisionali ed economiche e c’è addirittura chi progetta la privatizzazione del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, ma intanto le lavoratrici ed i lavoratori muoiono”.
“Ancora due vittime sul lavoro. Le ultime in provincia di Cosenza, a Corigliano Rossano. In un grave incidente ferroviario, avvenuto in prossimità di un passaggio a livello, hanno perso la vita la capotreno del convoglio regionale e il conducente di un camion. Quanto accaduto conferma, purtroppo, che deve essere fatto ancora molto per garantire sicurezza sul lavoro”, dice il segretario generale dell’Ugl, Paolo Capone.