Segregata, picchiata, minacciata e tenuta prigioniera nella foresteria del maneggio all’estrema periferia nord di Roma. Per una ragazza tedesca – che all’epoca aveva 17 anni – l’incubo è durato due anni. La vittima è stata tenuta prigioniera e seviziata dal suo ex fidanzato – di dieci anni più grande di lei – e dall’amico, oggi 39enne. I due uomini di origine pachistana sono stati arrestati con l’accusa di violenza sessuale, sequestro di persona, lesioni personali e maltrattamenti. L’ex fidanzato ha patteggiato, mentre il suo amico è ancora sotto processo.
La giovane aveva lasciato la Germania qualche anno prima per seguire il fidanzato in Italia in un maneggio dove un connazionale aveva trovato loro lavoro. I due le avevano sottratto sia il telefonino che i documenti. Otre ad essere reclusa, la ragazza è stata costretta a subire violenze e umiliazioni che si sono protratte nel tempo. “La percuotevano con violenza e la minacciavano ogni volta che manifestava la sua intenzione di andarsene – si legge nel capo d’imputazione -, tenendola segregata e chiusa a chiave nella camera da letto ed impedendole di uscire da sola”. In un’occasione, quando la ragazza era riuscita a ottenere un nuovo smartphone, le avevano impedito di inserire la scheda telefonica.
Il 27 maggio del 2021, in un momento di distrazione dei due, la ragazza è riuscita a scappare e a chiedere aiuto a un passante che l’ha accompagnata in caserma. Ai militari ha raccontato gli abusi e per i due uomini è scattato l’arresto. Sono stati bloccati dai carabinieri nei pressi dell’abitazione dove la ragazza sarebbe stata costretta a stare per ben due anni. Nell’udienza che vede imputato il 39enne, sono stati ascoltati alcuni dipendenti del maneggio che al giudice hanno detto di non essersi mai accorti della situazione e di essere all’oscuro che la ragazza all’epoca fosse minorenne.