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“La nave da crociera non può attraccare, sullo scafo ci sono idroidi e cozze”: passeggeri restano a bordo una settimana in più (con onde di 6 metri)

"Un cambiamento nelle condizioni meteo previste a poca distanza dall’arrivo ha reso la pulizia dello scafo troppo pericolosa per i subacquei e quindi non siamo stati in grado di ottenere l'autorizzazione per entrare in Nuova Zelanda”, ha spiegato un portavoce della compagnia di crociere

di F. Q.

E la bella crociera finì guastata dalle cozze. Alla nave da crociera Pacific Adventure della rinomata P&O salpata da Sydney in Australia il 20 novembre scorso è stato impedito di attraccare in Nuova Zelanda perché lo scafo era sporco. La notizia ha fatto il giro del mondo per tre motivi: il primo è che i passeggeri sono dovuti rimanere sulla nave una settimana in più proprio mentre le condizioni del mare non erano delle migliori con onde alte 6 metri; passata la paura è emerso che c’era una coppia che doveva celebrare il viaggio di nozze visitando i set de Il signore degli anelli in Nuova Zelanda (speriamo non divorzino); terzo ed ultimo il mancato sbarco è stato dovuto alla presenza sullo scafo della nave di idroidi, coralli e cozze.

Già, perché il paese degli hobbit ha una giurisdizione molto rigida in materia di difesa dell’ecosistema marittimo. Infatti dopo l’arrivo nella Baia delle Isole, le autorità neozelandesi hanno rifiutato di consentire l’ingresso della nave perché lo scafo era ricoperto di specie invasive che avrebbero potuto mettere in pericolo l’ecosistema marino locale. “Un cambiamento nelle condizioni meteo previste a poca distanza dall’arrivo ha reso la pulizia dello scafo troppo pericolosa per i subacquei e quindi non siamo stati in grado di ottenere l’autorizzazione per entrare in Nuova Zelanda”, ha spiegato un portavoce della compagnia di crociere. Migliaia di passeggeri sono rimasti sconvolti non tanto per le cozze, quanto perché dovevano restare bloccati a bordo della nave per una settimana.

Una situazione complicata che P&O Cruises ha ovuto risolvere con rimborsi completi della crociera e 300 dollari in bonus da usare a bordo. Ad ogni modo invece di fermarsi in destinazioni più famose come Auckland, Wellington, Christchurch e il Parco Nazionale di Fiordland, la nave ha compiuto una deviazione a Port Arthur e Hobart in Tasmania ed Eden nel Nuovo Galles del Sud. Come riportano siti neozelandesi Mike Inglis, commissario regionale settentrionale per la Biosicurezza della Nuova Zelanda, ha spiegato che consentire l’ingresso di uno scafo sporco nelle acque locali costituirebbe una “grave minaccia alla biosicurezza”.

Quando una nave viaggia in acque straniere, accumula organismi che potrebbero non essere endemici del paese: “Sappiamo che quasi il 90% delle specie marine esotiche già presenti in Nuova Zelanda probabilmente sono arrivate qui come crescita marina sulle superfici sommerse delle navi internazionali“, ha condiviso Inglis In Nuova Zelanda vengono presi sul serio gli standard ambientali. Dall’inizio dell’anno è stato vietato l’attracco a tre navi di Regent Seven Seas Cruises, Viking Cruises e Princess Cruise Lines per lo stesso motivo.

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