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Marcella Bella: “I testi rap? Nessun artista, giovane o no, dovrebbe parlare delle donne in modo violento. Con la Bertè contro la violenza sulle donne”

“Etnea” arriva a 6 anni dal suo ultimo album in studio. In tutto dieci brani e per la prima volta Marcella Bella è autrice delle sue canzoni. E sulla partecipazione al Festival di Sanremo 2024? “Io sono nata e cresciuta sul palco di Sanremo. Se non sono andata lo scorso anno e, magari, non andrò lo scorso anno c'è sempre tempo per andare il prossimo anno, no? Vedremo”

Vulcanica, lavica, forte, fragile, sensuale e riservata. Marcella Bella e le sue tante anime sono racchiuse nel disco “Etnea”, che arriva a 6 anni dal suo ultimo album in studio. In tutto dieci brani e per la prima volta Marcella Bella è autrice delle sue canzoni. “Mi sono messa ancora più in gioco. – ha raccontato la cantante – Forse quelli che hanno amato la Marcella più classica rimarranno delusi, ma credo che ci siano in questo disco delle melodie splendide e spero con tutto il cuore che venga apprezzato. Prima non avevo mai sentito la necessità di scrivere, perché avevo un fratello fantastico, un grande artista. Poi Gianni si è ammalato e ho cominciato a chiedermi: ma se voglio fare un disco nuovo devo cercare collaborazioni, così ho trovato autori e poi ho voluto provare a scrivere qualche testo e ho cominciato con una e alla fine sono arrivata a 7”.

Il nuovo album è stato anticipato dal singolo “Tacchi a Spillo”. “La prima volta che ho ascoltato ‘Tacchi a spillo’ – ha rivelato Marcella – ho pensato che non fosse adatta a me, ma il produttore ha spinto affinché la incidessi perché era convinto che alla fine il risultato sarebbe stato ottimo. Così alla fine, riascoltandomi, mi sono accorta che aveva ragione. Al di là della musica ballabile, la canzone ha un testo importante. È la metafora della vita che viviamo tutti i giorni, dove ci aspettiamo il dolore che fa male e di cadere, cosa che purtroppo accade spesso nella vita. Perciò per resistere ci vuole molto equilibrio e ci vuole carisma, proprio come stare sui tacchi a spillo. Quando abbiamo finito di incidere tutti i pezzi abbiamo deciso che doveva essere il primo singolo perché nessuno si sarebbe aspettato che sarei tornata con un brano così. Ho rischiato un pochino ma con questo pezzo mi sento nell’attualità musicale e non ho niente da invidiare ai ragazzi più giovani!”.

Nel brano “Un amore speciale” hanno collaborato tutti e 4 i fratelli Bella (Marcella, Gianni, Rosario e Antonio) e in particolare Gianni ha partecipato stesura della musica. Tra gli autori dell’album anche Giovanni Caccamo (“Chi Siamo Davvero”) e Lorenzo Vizzini (“Tacchi a Spillo”), entrambi siciliani. Nel duetto con Loredana BertèMi rubi l’anima”, scritto a quattro mani insieme al fratello Rosario, Marcella ha affrontato il tema della violenza sulle donne. “Per questa canzone sulla violenza contro le donne mi sono ispirata alle donne che per fortuna non sono state assassinate ma che hanno subito una violenza enorme da chi ha cercato di annullarle, cancellando il loro valore. Questa cosa terribile mi ha ispirato e certamente ho scritto una canzone ‘soft’ anche se importante. Ho voluto con me vicina Loredana Bertè perché è una amica e anche perché si è spesa molto per queste cause. La conosco da anni, da quando ancora non cantava! Mi hanno ferita molto le cronache recenti e la fine terribile della piccola Giulia. Nutro comunque molta fiducia anche in tanti altri uomini e sono certa che ci staranno vicini per superare queste mattanze: uomini aiutateci!”.

I testi violenti dei rapper? “Sono della generazione ‘fate l’amore non la guerra’. Slogan che, tra l’altro è ritornato di moda. Non li capisco e non li condivido, anzi condanno i messaggi violenti che certe canzoni contengono. Nessun artista, giovane o meno giovane, dovrebbe poter parlare delle donne in questo modo. Ma cosa dire a questi giovani rapper o trapper? Sono dei ragazzini. Vengono dalle periferie più violente e scrivono quello che hanno vissuto, esprimono il disagio e le difficoltà della loro età, soprattutto in alcuni ambienti, con un linguaggio violento e poco rispettoso. Ma per me resta inteso che la violenza è da condannare sempre e che certi testi ostili, non mi piacciono assolutamente”.

E c’è qualche speranza per la partecipazione al Festival di Sanremo 2024? “Io sono nata e cresciuta sul palco di Sanremo. Se non sono andata lo scorso anno e, magari, non andrò lo scorso anno c’è sempre tempo per andare il prossimo anno, no? Vedremo”.