“L’allenatore del Milan nella prossima stagione non sarà Stefano Pioli“. La frase è forte, ma viene riportata da ben due agenzie di stampa, Adnkronos e LaPresse, che citano i betting analyst di Snai. Si tratta per il momento solo di previsioni, quindi, mentre la fredda cronaca racconta che certamente la panchina rossonera traballa. Dopo la sconfitta in casa contro il Borussia Dortmund, a Milanello si sono presentati sia l’amministratore delegato Giorgio Furlani che il patron Gerry Cardinale. Una presenza inusuale, anche se programmata già prima della disfatta in Champions League. I due hanno parlato proprio con Pioli.
Immaginare i temi al centro del vertice non è poi così difficile: l’andamento della squadra che è fortemente a rischio di rimanere fuori dall’Europa e la questione infortuni, che viene imputata allo staff del tecnico. Il Milan attualmente è terzo in campionato a 6 punti dall’Inter capolista. In Champions si gioca tutto all’ultima giornata: ha ancora una flebile speranza di qualificarsi agli ottavi, ma senza una vittoria non andrebbe neanche in Europa League (ammesso sia un obiettivo). Che il girone europeo fosse tosto, però, era noto già dopo il sorteggio. La qualificazione era tutt’altro che scontata.
Stefano Pioli quindi ha ancora tempo a disposizione per provare a risollevare se stesso e il suo Milan, ma è chiaro che molto passerà dai prossimi risultati in campionato. Già il match contro il Frosinone potrebbe essere uno spartiacque. Ed è una gara delicata, perché i rossoneri sono decimati dai problemi fisici. Una colpa e non un alibi per lo staff tecnico, Pioli compreso. Per questo motivo, se la stagione del Milan non dovesse risollevarsi a breve, si ipotizza un cambio la prossima estate se non addirittura già a gennaio. In pole per sostituire Pioli ci sono Raffaele Palladino e Thiago Motta, ma anche Roberto De Zerbi e Antonio Conte. Più lontane al momento altre opzioni, come quella di Igor Tudor o di Francesco Farioli del Nizza.