Da quasi due giorni ormai sono ripresi i combattimenti e bombardamenti a tappeto sulla Striscia di Gaza, dove la popolazione è stremata e vive in condizioni drammatiche. La pausa umanitaria infatti ha dato un po’ di sollievo, ma gli aiuti entrati durante lo stop non sono bastati a soddisfare le esigenze di base dei civili. In questa testimonianza audio, un’operatrice Oxfam descrive la situazione di quei giorni, con lunghissime code per poter riempire le bombole: “Abbiamo aspettato 12 ore per riuscire ad avere un po’ di gas da cucina. E purtroppo non tutti sono stati in grado di recuperarlo”. La tregua è stata anche l’occasione per uscire in strada senza la paura dei raid. Molti hanno potuto vedere con i propri occhi la distruzione lasciata dalle bombe. “La Gaza che conosciamo non esiste più”.

Il racconto fa parte di una serie di testimonianze giornaliere degli operatori e dei manager di Oxfam a Gaza che ilfattoquotidiano.it ha deciso di pubblicare. L’obiettivo è avere giorno per giorno un racconto in prima persona da parte dei civili a Gaza, coloro che in questo momento stanno pagando il prezzo più alto del conflitto.

LA PETIZIONE – Nessuna risposta umanitaria significativa potrà esserci senza un immediato cessate il fuoco. Per questo Oxfam ha lanciato un appello urgente al governo italiano e ai leader europei a cui si può aderire su: https://www.oxfamitalia.org/petizione-gaza/

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