Gaza, Basile sul Nove: “La strategia di combattere il terrore con la forza? Perdente. Occidente è complice di punizione collettiva”

“La strategia di eliminare un’organizzazione terroristica sembra perdente perché Hamas è una fede, un’idea. E più la si combatte con la forza e più disperazione si crea, tanto più il terrorismo fiorisce”. Così l’ambasciatrice Elena Basile ad ‘Accordi&Disaccordi’, il talk politico in onda su Nove condotto da Luca Sommi con la partecipazione di Andrea Scanzi e Marco Travaglio ha commentato la situazione in Medio Oriente, dopo che finita la tregua, Israele ha ricominciato a bombardare la striscia di Gaza. “Siamo al punto che l’Occidente si rende complice di punizioni collettive nei confronti della popolazione palestinese. – ha detto la diplomatica – Dal punto di vista strettamente geopolitico è molto difficile capire la strategia di Israele, perché sembra perdente. Hamas nella sua negoziazione (sugli ostaggi, ndr) ha acquistato dei punti di forza nei confronti della pubblica opinione che prima non aveva”. A proposito degli intenti di Hamas che nel suo statuto dichiara la guerra santa contro Israele non riconoscendone il diritto all’esistenza, la Basile ha spiegato: “La guerra santa contro Israele non ha un intento genocida. Anche l’Olp non riconosceva Israele. In più Hamas nel 2006, quando fu convinto a partecipare alle elezioni, aveva dato chiari segnali che vi sarebbe potuto essere un riconoscimento di Israele in cambio di un riconoscimento della sua soggettività. – ha proseguito – Questa è la grande colpa dell’Occidente. La colpa contingente è che non riesce neanche a firmare e a sottoscrivere le risoluzioni Onu per la tregua umanitaria. Ricordo che il nostro governo si è astenuto allontanandosi da altri Paesi mediterranei, ma poi non dice chiaramente che c’è bisogno di un cessate il fuoco. La colpa storica è stata quella, dopo le elezioni di Hamas, di aver attuato un blocco di Gaza e di aver escluso la possibilità di condurre Hamas verso quel processo virtuoso che l’Olp ha abbracciato”, ha concluso l’ambasciatrice.

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