Molti disservizi sul portale del ministero dell’Interno e troppo pochi posti previsti. Il nuovo clic day previsto dal decreto flussi per consentire l’ingresso legale di lavoratori non comunitari nel settore dell’assistenza familiare e sociosanitaria ha creato molti problemi ai datori di lavoro. I posti disponibili erano solo 9.500 a fronte di oltre 86mila domande presentate. “Non è degno di un Paese avanzato affidarsi a una sorta di “lotteria” telematica per l’assunzione di lavoratori che servono già da oggi a far funzionare il sistema produttivo del Paese”, commenta il segretario confederale Uil Santo Biondo.

“Il servizio non è stato da subito raggiungibile, causando difficoltà agli utenti per l’invio tempestivo delle domande. Un disservizio prevedibile, visto l’elevato numero di istanze precompilate nei giorni scorsi tramite il “Portale Servizi Ali”- Ferma restando la necessità di una riforma normativa, se si vuole continuare a ricorrere a questo criterio occorre garantire a tutti i soggetti interessati di poter concorrere in modo paritario, per rispetto nei confronti sia dei datori di lavoro sia delle centinaia di operatori del Patronato che hanno lavorato alacremente in questi giorni per fornire assistenza e si sono trovati, al momento dell’invio delle istanze, impossibilitati ad adempiere questo servizio”. Segue l’invito “a convocare le parti sociali per un confronto per trovare soluzioni a questi problemi, al fine di evitare che si ripresentino anche in occasione del prossimo click day” il 7 febbraio 2024.

Anche Assindatcolf rileva che il portale per la presentazione delle domande si è ripetutamente bloccato. “Il Click Day di questa mattina ha confermato tutti i limiti del passato, anche dal punto di vista informatico”, spiega il presidente dell’Associazione, Andrea Zini. “Dalle segnalazioni che abbiamo ricevuto dalle nostre sedi presenti su tutto il territorio nazionale, pesanti rallentamenti nell’invio delle domande si sono registrati sul portale che, come prevedibile, si è ripetutamente bloccato ancora prima delle ore 9.00. Ora – prosegue Zini – siamo preoccupati soprattutto per le tempistiche. Che fine faranno le oltre 76mila domande in over booking? Il nostro auspicio è che possano ottenere una corsia preferenziale in vista del prossimo Click Day, che sarà tra due mesi. Il rischio è che il Ministero non invii una risposta circa l’accoglimento dell’istanza in tempo, costringendo le famiglie a presentarne una nuova, magari inutilmente e con maggiori difficoltà, rimanendo nuovamente deluse. Per questo chiediamo al Governo e al Ministero procedure e tempi certi, ma anche un allargamento delle quote per il settore domestico, che sono assolutamente insufficienti a soddisfare il fabbisogno. Secondo le stime contenute nel nostro Rapporto 2023 “Family (Net) Work”, servirebbero infatti 23mila nuove unità l’anno, 68mila nel triennio. Cifre ben al di sopra di quelle che sono state autorizzate da qui al 2025″.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Wartsila, un anno e mezzo di crisi e ancora nessuna soluzione: sciopero di 8 ore

next
Articolo Successivo

Beffati i precari assunti nei Comuni del Sud col concorso di Brunetta: restano a casa mentre il governo seleziona altri 2.200 funzionari a tempo indeterminato

next