Stavano per prendere un volo dall’aeroporto di Bologna i Due fratelli di origine brasiliana fermati con l’accusa di omicidio volontario aggravato e rapina aggravata. Gli indagati sono stati arrestati nelle prime ore del 3 dicembre su ordine della Procura di Firenze per l’assassinio di Safaei Chakar Kiomars, 72enne iraniano, titolare di un banco di souvenir al Mercato del Porcellino nel centro di Firenze, ucciso nel suo appartamento nel quartiere di Novoli nella serata di mercoledì 29 novembre.

I due fratelli – di 24 e 19 anni – erano rispettivamente dipendente ed ex dipendente della vittima. Secondo quanto ricostruito dalle indagini, le telecamere di videosorveglianza hanno ripreso uno dei due fermati entrare con il volto coperto da un cappuccio nel palazzo di via Francesco De Pinedo, dove viveva il 72enne, poco dopo le 18 del 29 novembre, alcuni minuti prima del suo ritorno a casa. Poi l’aggressore ha spinto dentro l’appartamento Safaei Chakar Kiomars, a cui sono stati tappati gli occhi e la bocca con del nastro adesivo cerato nero nel corso della rapina. Poi gli è stato applicato un sacco di tessuto nero in testa, mentre con del nastro adesivo trasparente gli sono state legate le mani dietro la schiena. “La vittima è stata picchiata selvaggiamente durante un’esecuzione efferata”, ha sottolineato il procuratore capo, Filippo Spiezia. La morte del 72enne è sopraggiunta dopo ore per asfissia, come ha accertato l’autopsia. Dopo la violenta rapina, l’aggressore è scappato e si è ricongiunto con il fratello che lo attendeva in strada, per poi allontanarsi insieme.

Nel corso della perquisizione a casa dei due fratelli brasiliani, la polizia ha sequestrato indumenti simili a quelli che l’individuo ripreso dalle telecamere indossava. La squadra mobile della questura ha ascoltato i residenti del condominio in cui Kiomars viveva da solo dal 1976 e gli amici e i colleghi della Loggia del Porcellino dove ogni mattina apriva il suo banco di souvenir in attesa degli acquisti dei turisti. Molte tracce e impronte sono state rinvenute dalla polizia scientifica sul luogo del delitto. I due brasiliani – irregolari in Italia – sono stati fermati all’aeroporto di Bologna dove si apprestavano a tornare in Brasile. La volontà di abbandonare il Paese è stata accertata con le intercettazioni telefoniche. “Sussistendo il pericolo di fuga, è stato emesso il decreto di fermo”, ha aggiunto Spiezia.

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