Aumento del salario annuale, riduzione dell’orario di lavoro con introduzione della settimana corta e 500 nuove assunzioni: nella notte tra il 4 e il 5 dicembre è stata firmata dopo un anno di trattative l’ipotesi di accordo tra la Rsu (Rappresentanza sindacale unitaria), i sindacati Fiom e Fim e Automobili Lamborghini sul contratto integrativo aziendale. Per Fiom, Fim e Rsu Lamborghini “l’intesa è storica perché vede per la prima volta un’industria delle automotive in Europa raggiungere una consistente riduzione dell’orario di lavoro, non con una diminuzione del salario ma con una sua maggiorazione. Lavorare meno e lavorare meglio, questo è il principio che ha guidato questa trattativa, e che si pone all’interno di un ragionamento più complessivo. In un momento dove si attacca il potere di acquisto di chi lavora”, aggiungono i sindacati, “mentre non vengono toccati i grandi patrimoni e gli extraprofitti, la trattativa in Lamborghini pone alcuni punti cardine: ridurre l’orario, alzare il salario, tutelare chi lavora in condizioni peggiori e dare sempre più strumenti per il contrasto alla violenza di genere”.
Nei prossimi giorni il testo sarà presentato ai lavoratori dell’azienda e sarà sottoposto al referendum. L’accordo prevede anche l’avvio di un percorso di miglioramento sugli appalti continuativi del sito. La riduzione dell’orario di lavoro prevede l’alternarsi di una settimana da 5 giorni e di una da 4 per il personale di produzione o collegato a essa che lavora su due turni (mattina e pomeriggio) e nel turno centrale per una riduzione complessiva di 22 giornate di lavoro all’anno; una settimana da 5 giorni e due da 4 per il personale di produzione o collegato a essa che lavora su un regime a tre turni (mattina, pomeriggio e notte) per una riduzione complessiva di 31 giornate di lavoro all’anno; 16 giorni in meno all’anno per il personale operaio non collegato a produzione; 12 giornate in meno per il personale impiegatizio. Gli impiegati potranno inoltre lavorare in smart-working per un periodo di 12 giorni al mese.
Il nuovo premio di risultato, invece, sarà di 4.000 euro. È previsto un aumento di varie indennità per la produzione e per la valorizzazione delle competenze dei dipendenti. La quota totale che verrà erogata annualmente ai dipendenti, in aggiunta al salario previsto dal contratto nazionale, salirà così da 13.500 euro a circa 16.000 euro (di cui 4.000 variabili e 12.000 certi). Con la busta paga di novembre 2023 (pagata l’11 dicembre) verrà erogato inoltre un premio straordinario, legato al sessantesimo anniversario dell’azienda, pari a 1.063 euro.
Nell’accordo sono stati introdotti anche strumenti per il miglioramento delle condizioni materiali delle lavoratrici e dei lavoratori in appalto. L’intesa prevede infatti misure che ostacolino la stipula di contratti pirata e che incentivino accordi integrativi di secondo livello all’interno della comunità del sito produttivo.
Arrivano misure di tutela per il sostegno alla genitorialità e per il contrasto alla violenza di genere. I lavoratori potranno richiedere permessi retribuiti in caso di adozione e affido di un bambino e per l’inserimento dei figli al nido o alla scuola materna, oltre che un aumento del 10% del contributo aziendale per il congedo parentale che arriva all’80% della retribuzione. Per quanto riguarda il contrasto alla violenza di genere, viene resa obbligatoria la formazione in collaborazione con le associazioni che operano nel territorio sul tema.
Anche Michele De Palma, segretario generale Fiom-Cgil e Simone Selmi, segretario generale Fiom-Cgil Bologna hanno commentato l’intesa raggiunta, e hanno parlato “di un grande accordo frutto dell’intelligenza contrattuale, di un modello di relazioni industriali e della forza sindacale. Un accordo che apre l’epoca della settimana di lavoro di quattro giorni per le metalmeccaniche e i metalmeccanici”.