Il discusso generale Roberto Vannacci, già comandante degli Incursori del 9° reggimento Col Moschin e della Brigata Paracadutisti Folgore, con una vasta esperienza operativa in ambito forze speciali e di comandi operativi, ha da poco ricevuto l’incarico di coordinamento del capo di stato maggiore del comando delle forze operative terrestri. Vannacci nel periodo 2013-14 era tornato in Afghanistan quale Capo di Stato Maggiore delle Forze Speciali della Nato e nel 2017 era stato impiegato per un anno in Iraq quale Comandante del Contingente nazionale terrestre dell’operazione Prima Parthica e quale Deputy Commanding General for Training della Coalizione anti ISIS nell’ambito dell’Operation Inherent Resolve. Ora diventerà responsabile dell’indirizzo delle attività di approntamento e costituirà lo staff per il capo di stato maggiore dell’esercito per le problematiche connesse alla generazione delle forze per le operazioni, l’addestramento, l’approntamento, la simulazione, la validazione/certificazione/standardizzazione delle G.U. e unità operative e le informazioni tattiche.

Le gioie però lasciano trasparire diverse ombre visto che proprio lunedì al noto generale è stata notificata l’apertura di un’inchiesta formale nei suoi confronti, da parte di una commissione interna al ministero della Difesa che era stata appositamente costituita dopo la pubblicazione del suo libro Il mondo al contrario. Il libro che Vannacci si era auto-pubblicato, diventando un bestseller su Amazon, era stato molto criticato per via dei suoi contenuti omofobi, razzisti, sessisti e in generale offensivi. Le Forze Armate presero presto le distanze dal pensiero del Generale Vannacci; lo stesso ministro della Difesa, Guido Crosetto, che ne ha respinto i contenuti in quanto “screditano l’Esercito, la Difesa e la Costituzione”, si era mosso per rimuovere il funzionario dal suo incarico di vertice presso l’Istituto Geografico Militare.

Il libro tocca diversi argomenti che vanno dal cambiamento climatico ai desideri genitoriali delle persone omosessuali, al femminismo e ai tratti della “razza” italiana. “La normalità è eterosessualità […] cari omosessuali, voi non siete normali, lasciatevela passare!” ha scritto a un certo punto il generale Vannacci, postulando che la normalizzazione di tali idee è “colpa delle trame della lobby gay internazionale, che ha bandito termini che erano nei nostri dizionari fino a pochi anni fa” e schierandosi con forza contro le persone dello stesso sesso. Successivamente ha aggiunto di aver usato il termine “normalità” in senso statistico e di sostenere la diversità, poiché “[tutte] le persone sono uguali nella loro dignità”.

In un altro passaggio parla di Paola Egonu, famosa pallavolista di origine nigeriana, sottolineando che nonostante sia “italiana di cittadinanza, è chiaro che i suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità. “Che ci piaccia o no, non siamo nati uguali su questa terra, e quindi coloro che arrivano in Italia dovrebbero ringraziare per la compassione e la generosità [degli italiani]”. Sempre ad agosto era stata avviata nei confronti di Vannacci un’“inchiesta sommaria”, allo scopo di valutare e raccogliere con una certa rapidità le informazioni e i documenti a disposizione.

Dopo l’inchiesta sommaria si è deciso di passare a quella formale, più dettagliata, che può portare a un provvedimento disciplinare nel caso in cui vengano riscontrati comportamenti che violano le regole. L’inchiesta servirà per punire Vannacci oppure per educare maggiormente tutti i membri delle forze armate? L’organico militare è sempre stato visto come al servizio del potere di turno; ministri di ogni colore politico si sono permessi qualsiasi capriccio sapendo di non venir mai contraddetti. Dall’altra parte però l’Ordinamento militare (art 1472 D.Lgs. 66/2010) stabilisce che “I militari possono liberamente pubblicare loro scritti, tenere pubbliche conferenze e comunque manifestare pubblicamente il proprio pensiero, salvo che si tratti di argomenti a carattere riservato di interesse militare o di servizio per i quali deve essere ottenuta l’autorizzazione”.

Infine più che di una nomina per Vannacci, si tratta per lo più di un affidamento che compete per grado, esperienza e diritto frenando l’entusiasmo di chi parla nei confronti di Vannacci di un “Mondo al Diritto”. Del resto secondo il ministro Crosetto il Comando delle forze terresti ha già un suo comandante, il generale Camporeale, incarico ottenuto nel luglio 2023.

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