E’ accusata di truffa e appropriazione indebita Lucia De Cristofaro, 68enne ex responsabile della gestione della Rsa della Congregazione della Figlie di Nostra Signora del Sacro Cuore d’Issoudun di Roma. Questo il risultato delle indagini condotte dal pm Francesco Basentini. Ora si attende il rinvio a giudizio. Lucia De Cristofaro è una “vergine consacrata”: un riconoscimento assegnato a chi conduce una vita casta, fisicamente o eticamente. La 68enne ha ricevuto l’incarico della gestione della Rsa delle monache con 110 posti letto in via Cardinal Pacca nel 2005.

Il rapporto procede senza scossoni fino al 2021, quando alla Congregazione – rappresentata come parte civile dagli avvocati Irma Conti e Antonio Galletti – giungono voci di anomalie gestionali, perché i conti sono sempre in bilico. L’unica soluzione per le suore è quella di affittare la Rsa e De Cristofaro propone di prenderla lei stessa in locazione. Il 23 aprile del 2021, l’indagata fonda la società “Rsa Casa delle Religiose del Sacro Cuore”, di cui è legale rappresentante. Inoltre, senza alcuna autorizzazione, stipula un contratto d’affitto tra la struttura delle suore e la società da lei fondata: come procuratrice della Congregazione conclude un accordo con la rappresentante legale della società, cioè con se stessa. Le ragioni della procedura vengono fuori ad aprile del 2022 quando a De Cristofaro viene revocato l’incarico. La donna a quel punto effettua otto operazioni di giroconto, prelevando 553mila euro dai conti della Congregazione e facendoli arrivare alla sua società. Soldi che sarebbero stati utilizzati per fare regali ai parenti o per pagare le rette scolastiche dei nipoti.

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