Volodymr Zelensky non ha partecipato all’incontro virtuale con i senatori Usa che era previsto oggi alle 15 (le 21 in Italia). Lo ha annunciato il leader democratico del Senato Chuck Schumer. “Zelensky, non ce l’ha fatta… è successo qualcosa all’ultimo minuto”, ha detto il senatore. La mancata partecipazione arriva mentre sono in stallo le trattative per fornire ulteriori aiuti finanziari all’Ucraina. Lunedì la Casa Bianca ha fatto sapere che gli Stati Uniti finiranno i fondi per aiutare l’Ucraina entro le fine dell’anno e che se il Congresso non approverà nuovi aiuti il rischio è quello di mettere in ginocchio Kiev. Ma il pacchetto che dovrebbe assicurare i nuovi aiuti fatica ad avanzare a causa delle contropartite in tema di politiche migratorie chieste dai Repubblicani. Dopo aver destinato circa 70 miliardi in supporto militare, umanitario e finanziario all’Ucraina dall’inizio dell’invasione di Mosca, lo scorso ottobre Biden ha infatti chiesto al Congresso di approvare un altro ambizioso pacchetto di aiuti da 106 miliardi di dollari, nel quale sono compresi non solo i fondi a Kiev ma anche ad Israele e per la gestione della crisi dei migranti.
Solo un anno fa il presidente ucraino era venuto di persona a Washington, accolto con tutti gli onori alla Casa Bianca e al Congresso. Ma in questi dodici mesi lo scenario è cambiato: la guerra a Gaza ha messo in ombra quella in Ucraina, la controffensiva è fallita, la Camera Usa è in mano ai repubblicani ostili agli “assegni in bianco” a Kiev e, con le elezioni presidenziali che si avvicinano, Biden ha meno margini di manovra dello scorso anno. Secondo il sito Politico, in questi giorni Zelensky avrebbe inviato il suo capo dello staff, Andriy Yermak, il ministro della Difesa ucraino e lo speaker del parlamento a Capitol Hill per incontrare deputati e senatori. È possibile che siano stati proprio gli esiti di questi colloqui a dissuadere il presidente ucraino e a fargli cambiare programma.