Dal 61 a 0 all’1 contro tutti. La parabola di Gianfranco Micciché è immortalata in un selfie scattato mercoledì sera e pubblicato sul profilo social di Ismaele La Vardera, presidente di Sud Chiama Nord, il partito di Cateno De Luca, che scrive: “Le opposizioni compatte, Pd, M5s e Sud Chiama Nord e misto, prove generali, pronti a battere Schifani”. L’immagine è questa: siedono a cena, in una lunga tavolata, deputati regionali democratici, 5 Stelle, del partito di De Luca. Al centro – bicchiere di vino rosso in mano – alza il calice l’ex vicerè di Silvio Berlusconi. Così che la foto fa il giro di chat e social e il sospetto è che siano “prove generali” che preludono ad un futuro politico con Micciché. “Non c’è nessun progetto se non quello di una comune opposizione”, sottolinea, però, La Vardera. E gli fanno eco gli altri commensali.
Due giorni di lavoro in commissione Bilancio e poi entro il 31 dicembre si dovrà approvare la legge di stabilità, un super lavoro “senza i tempi necessari per il confronto”, sottolinea Nello Di Pasquale, del Pd, anche lui ritratto nella foto. Tempi ristretti che costringono le opposizioni ad una stretta vicinanza, quasi all’intimità, questo è l’unico motivo della cena, improvvista, dicono, a fine seduta in commissione. Il governo ha presentato il Bilancio all’ultimo, azzerando i tempi tecnici per sentire “non solo le opposizioni ma anche le categorie: questa non è la finanziaria dei siciliani ma del governo”, continua Di Pasquale. Una forzatura del governo regionale del forzista Renato Schifani, che compatta le opposizioni.
E tra loro, appunto, lo storico ex luogotenente di Berlusconi in Sicilia, l’uomo che fece cappotto al centrosinistra. Dopo avere guidato due volte da presidente l’Assemblea regionale siciliana, adesso siede tra i banchi di quell’aula, e in trattoria, come l’unico componente del gruppo misto. E perfino è ago della bilancia, com’è stato la scorsa settimana quando la giunta regionale è andata sotto sul voto al bilancio consolidato. “È la rappresentazione plastica dell’individualismo, lì dove non c’è un discorso collettivo si può passare da questi eccessi, ovvero dal fare trionfare il centrodestra, fino al votargli contro”, ragiona un esperto di politica siciliana, vicino al centrodestra. È anche l’immagine dei forzisti in Sicilia: da una parte esprimono il presidente che guida l’amministrazione dell’isola, dall’altra sono dentro un gruppo sempre più dilaniato.
Lo scatto di Micciché oppositore tra le opposizioni, fa, infatti, il paio con la due giorni dei forzisti a Taormina, l’evento organizzato da Marco Falcone, poche settimane fa, che ha sancito il peso all’interno del partito dello stesso assessore all’Economia (al quale Schifani aveva tolto la delega sui fondi Ue e Pnrr, uno smacco, secondo qualcuno). E proprio in quei giorni Forza Italia aveva voltato le spalle a Totò Cuffaro per le prossime Europee, azzerando così il lavoro di cucitura tessuto da Schifani con l’amico Vasa Vasa.
Il trionfo forzista di Falcone da un lato, la solitudine di Micciché dall’altro, che però da solo può azzoppare la maggioranza. È così che la Sicilia rimanda una forte immagine della fase post berlusconiana di Forza Italia, dove “mister 61 a 0”, finisce a cena con le opposizioni: “Si è mangiato bene, se le sembra politicamente importante, lo scriva pure”, chiosa lui, ma non dice altro. Una trattoria popolare, Nonna Rita, di cucina tipica palermitana. “Io ho mangiato polpette”, ci scherza su Nuccio Di Paola: è stata “una cena – spiega l’ex candidato presidente M5s – tra le forze di opposizione che stanno lavorando contro l’imposizione di una manovra che non condividiamo prima nella modalità e poi nella sostanza”. E gli fa eco il compagno di partito, Luigi Sunseri, anche lui alla cena: “Ci aspetta un lavoro intenso ed è un modo per ragionare tutti insieme, si tratta solo di questo e non capisco l’urgenza di pubblicare il selfie, sinceramente”. “Meglio di mille comunicati: un modo per dire che l’opposizione è compatta” rivendica la scelta La Vardera che ha pubblicato la foto dopo che nel pomeriggio il Pd aveva inviato un comunicato a nome degli stessi dem, del M5s, di Sud Ciama Nord e del Gruppo Misto. Ma il selfie manda in tilt chat e social solo per il commensale al centro del tavolo e della foto: “Per quanto possa piacerci o meno, ha deciso di fare parte dell’opposizione”, alza le spalle l’autore del post. “Non ci sono candidature da parte di nessuno ma del resto non è né tempo, questo è il momento dell’opposizione e in questo momento c’è grande sintonia”, chiarisce anche il dem Dipasquale. Sintonia contro il governo di Forza Italia, un partito che in Sicilia ha sempre potuto contare su un grande consenso elettorale. Almeno ai tempi in cui Mr 61 a 0, sedeva ad altri tavoli.