Non c’è stata alcuna comunicazione pubblica, ma dopo quattro anni dal memorandum d’intesa tra Roma e Pechino l’Italia ha annunciato che non ha intenzione di rinnovarlo, a marzo 2024, e quindi esce dalla Belt and Road Initiative, la Nuova Via della Seta cinese. E lo ha fatto con una nota consegnata alla Repubblica Popolare tre giorni fa.
Non si tratta, comunque, di una rottura netta con la seconda potenza economica al mondo, ma di una ridiscussione dei rapporti. Non a caso, in estate il segretario generale della Farnesina, Riccardo Guariglia, aveva svolto una missione nel Paese, seguita dalla visita del ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Incontri nei quali è stata confermata la volontà di portare avanti il partenariato strategico tra i due Paesi. Un ulteriore prova dei rapporti ancora vivi tra i due Paesi è l’intenzione del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, di andare in visita a Pechino il prossimo anno.
La decisione arriva dopo settimane di negoziati tra le parti che, evidentemente, non hanno portato a un punto d’incontro. Così, si è deciso di andare avanti con un’amicizia strategica, saldi rapporti bilaterali, ma al di fuori del memorandum d’intesa siglato dal governo Conte 2. Resta da capire come la decisione verrà accolta dall’establishment cinese e se questo comporterà ritorsioni dal punto di vista commerciale per i settori che più di altri riescono a far registrare esportazioni considerevoli nella repubblica Popolare.
Mentre Palazzo Chigi si chiude dietro un ‘no comment’, a rispondere alle domande dei giornalisti è il ministro degli esteri Tajani: “La via della Seta non è la nostra priorità, abbiamo visto che la Via della Seta non ha prodotto gli effetti sperati, anzi. Chi non è parte del percorso della Via della Seta ha avuto risultati migliori”, ha detto spiegando così la decisione di Roma. E ha poi aggiunto: “La non partecipazione alla Via della Seta non significa che sia un’azione negativa nei confronti della Cina, significa poter continuare ad avere ottimi rapporti e lavorare intensamente sugli aspetti commerciali per rafforzare la nostra presenza sul mercato. Abbiamo già convocato a Verona la riunione intergovernativa Italia-Cina per affrontare tutti i temi di commercio internazionale. Continuano a esserci ottime relazioni , pur essendo un Paese che è anche un nostro competitor a livello globale”.