Nessun saluto al presidente del Senato Ignazio La Russa perché “non ha mai condannato il fascismo”. La vigilia della Prima del Teatro alla Scala è segnata dalla polemica innescata dai rappresentanti per il teatro della Cgil e della sezione Anpi. Entrambe anche comunicato che non parteciperanno al momento di saluto che normalmente le cariche istituzionali, quest’anno guidate dal presidente del Senato, fanno durante l’intervallo della Prima della Scala ad artisti e una rappresentanza dei lavoratori.
I sindacalisti hanno comunicato che non parteciperanno “ad alcun cerimoniale di saluto istituzionale rivolto a chi non ha mai condannato il fascismo, le sue guerre coloniali, l’alleanza e la sudditanza al nazismo che ha generato leggi razziali e tanto lutto e miseria al popolo italiano”. Cgil e Anpi spiegano di aver “appreso con rammarico che il presidente della Repubblica non potrà quest’anno presenziare all’inaugurazione della stagione”.
In quel caso, ha precisato, “come ogni anno avremmo volentieri portato i saluti di tutti i lavoratori e le lavoratrici del teatro alla più alta carica dello Stato”. Il Teatro alla Scala – hanno concluso – “rappresenta un luogo democratico e civile, e il nostro sindacato e la sezione Anpi del teatro non possono omaggiare chi ancora non combatte queste politiche”. In assenza di Sergio Mattarella, La Russa – come seconda carica dello Stato – sederà nel palco centrale. Con lui ci saranno il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e il governatore lombardo Attilio Fontana. Da quanto si apprende, invece, il sindaco Beppe Sala siederà in platea insieme a Liliana Segre.