Amore in carcere, con pestaggio. Una vicenda dai tratti allo stesso tempo scabrosi e violenti è stata ricostruita dal pubblico ministero padovano Benedetto Roberti, che ha indagato otto persone, tra cui un’insegnante di matematica che aveva accesso alla Casa di reclusione Due Palazzi di Padova, dove teneva le lezioni ai detenuti. Una relazione sentimentale era nata dietro le sbarre tra la docente padovana e Paolo Gatto, 26 anni, messinese, figlio di un boss siciliano detenuto al 41 bis. Il carcere duro era stato previsto anche per Paolo, inizialmente detenuto a Tolmezzo, dopo essere stato condannato per tentato omicidio aggravato dal metodo mafioso, rapina e detenzione di armi. Il regime è stato poi modificato e così ha potuto ottenere il trasferimento a Padova, con la possibilità di seguire corsi scolastici.
Lì è scoccata la scintilla con la professoressa, ma i due avrebbero voluto tenere segreta la relazione. E’ accaduto, invece, secondo l’ipotesi d’accusa, che un detenuto li avesse sorpresi in atteggiamenti intimi, minacciando di raccontare tutto alla direzione della casa di reclusione. Così sarebbero state organizzate due spedizioni punitive, nel mese di maggio 2023. La prima volta il detenuto sarebbe stato picchiato dallo stesso Gatto, assieme ad altri due compagni. Nella seconda occasione erano entrati in azione altri 4 detenuti. Si trovavano in palestra e il malcapitato era stato colpito con mazze e attrezzi. La violenza fu tale che subì la frattura di un femore.
A carico del mandante, individuato in Gatto, ci sarebbero alcuni sms inviati alla professoressa di matematica da un cellulare che non avrebbe potuto detenere. Dopo la seconda spedizione punitiva erano iniziate le indagini e i detenuti erano stati trasferiti. Gli agenti avevano visto tutto attraverso le telecamere a circuito chiuso, ma non erano riusciti ad impedire il pestaggio. Gatto era così finito nel carcere di Montorio, alle porte di Verona, dove ad agosto ha ricevuto un paio di visite dell’insegnante. Al termine del secondo colloquio la donna era stata bloccata e aveva dovuto consegnare il cellulare agli agenti penitenziari, incaricati dalla Procura di Padova di eseguire la perquisizione. Erano così stati scoperti i messaggi scambiati con il detenuto, assieme ad alcune ricariche del cellulare clandestino. I due avevano discusso della rappresaglia nei confronti del testimone scomodo e la docente aveva spiegato di aver cercato di evitare il trasferimento dell’uomo a Verona, attraverso i canali delle associazioni di volontariato che operano al Due Palazzi. I due amanti sono indagati per accesso indebito a dispositivi di comunicazione da parte di detenuti, mentre Gatto e i suoi compagni sono accusati a diverso titolo di lesioni personali aggravate.
Cronaca
Relazione in carcere tra prof e 26enne trasferito dal 41 bis. Un detenuto li scopre e subisce due spedizioni punitive: 8 indagati
Amore in carcere, con pestaggio. Una vicenda dai tratti allo stesso tempo scabrosi e violenti è stata ricostruita dal pubblico ministero padovano Benedetto Roberti, che ha indagato otto persone, tra cui un’insegnante di matematica che aveva accesso alla Casa di reclusione Due Palazzi di Padova, dove teneva le lezioni ai detenuti. Una relazione sentimentale era nata dietro le sbarre tra la docente padovana e Paolo Gatto, 26 anni, messinese, figlio di un boss siciliano detenuto al 41 bis. Il carcere duro era stato previsto anche per Paolo, inizialmente detenuto a Tolmezzo, dopo essere stato condannato per tentato omicidio aggravato dal metodo mafioso, rapina e detenzione di armi. Il regime è stato poi modificato e così ha potuto ottenere il trasferimento a Padova, con la possibilità di seguire corsi scolastici.
Lì è scoccata la scintilla con la professoressa, ma i due avrebbero voluto tenere segreta la relazione. E’ accaduto, invece, secondo l’ipotesi d’accusa, che un detenuto li avesse sorpresi in atteggiamenti intimi, minacciando di raccontare tutto alla direzione della casa di reclusione. Così sarebbero state organizzate due spedizioni punitive, nel mese di maggio 2023. La prima volta il detenuto sarebbe stato picchiato dallo stesso Gatto, assieme ad altri due compagni. Nella seconda occasione erano entrati in azione altri 4 detenuti. Si trovavano in palestra e il malcapitato era stato colpito con mazze e attrezzi. La violenza fu tale che subì la frattura di un femore.
A carico del mandante, individuato in Gatto, ci sarebbero alcuni sms inviati alla professoressa di matematica da un cellulare che non avrebbe potuto detenere. Dopo la seconda spedizione punitiva erano iniziate le indagini e i detenuti erano stati trasferiti. Gli agenti avevano visto tutto attraverso le telecamere a circuito chiuso, ma non erano riusciti ad impedire il pestaggio. Gatto era così finito nel carcere di Montorio, alle porte di Verona, dove ad agosto ha ricevuto un paio di visite dell’insegnante. Al termine del secondo colloquio la donna era stata bloccata e aveva dovuto consegnare il cellulare agli agenti penitenziari, incaricati dalla Procura di Padova di eseguire la perquisizione. Erano così stati scoperti i messaggi scambiati con il detenuto, assieme ad alcune ricariche del cellulare clandestino. I due avevano discusso della rappresaglia nei confronti del testimone scomodo e la docente aveva spiegato di aver cercato di evitare il trasferimento dell’uomo a Verona, attraverso i canali delle associazioni di volontariato che operano al Due Palazzi. I due amanti sono indagati per accesso indebito a dispositivi di comunicazione da parte di detenuti, mentre Gatto e i suoi compagni sono accusati a diverso titolo di lesioni personali aggravate.
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Damasco, 16 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Difesa siriano ha accusato domenica il gruppo libanese Hezbollah di aver rapito e ucciso tre soldati in Libano. Lo hanno riferito i media statali.
"Un gruppo della milizia di Hezbollah... ha rapito tre membri dell'esercito siriano al confine tra Siria e Libano... prima di portarli in territorio libanese ed eliminarli", ha affermato il ministero della Difesa, citato dall'agenzia di stampa Sana.
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - L'esercito israeliano ha dichiarato che un colpo d'arma da fuoco proveniente dal Libano ha colpito un veicolo all'interno di un centro residenziale nel nord di Israele. "Stamattina, uno sparo ha colpito un veicolo parcheggiato nella zona di Avivim. Non sono stati segnalati feriti. Lo sparo è molto probabilmente partito dal territorio libanese", ha affermato l'esercito in una dichiarazione. "Qualsiasi fuoco diretto verso Israele dal territorio libanese costituisce una palese violazione degli accordi tra Israele e Libano", ha aggiunto l'esercito.
Kiev, 16 mar. (Adnkronos/Afp) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha sostituito il capo di stato maggiore delle forze armate, con un decreto emesso oggi, mentre le truppe in prima linea di Kiev continuano ad essere in difficoltà. Secondo un comunicato, Anatoliy Bargylevych è stato sostituito da Andriy Gnatov, a cui "è stato affidato il compito di aumentare l'efficienza della gestione".
"È un combattente", ha detto Zelensky parlando di Gnatov. "Il suo compito è quello di apportare maggiore esperienza di combattimento, l'esperienza delle nostre brigate nella pianificazione delle operazioni, difensive e offensive, nonché uno sviluppo più attivo del sistema dei corpi d'armata", ha aggiunto. "Tutto ciò che le nostre brigate hanno imparato dalla guerra dovrebbe essere implementato al cento per cento a livello di pianificazione".
Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Un uomo di 45 anni è stato dato alle fiamme nel bel mezzo di Times Square, a New York, la scorsa notte. Lo ha riferito la polizia. Le immagini delle telecamere hanno immortalato il momento in cui l'uomo, a torso nudo e gravemente ustionato, è stato trasportato d'urgenza dalle autorità in ambulanza dopo che le fiamme erano state spente.
La polizia afferma che il 45enne è stato soccorso alle 4 del mattino ed è stato portato in un ospedale vicino in condizioni stabili. Il suo aggressore sarebbe fuggito dalla scena ed è ricercato dalle autorità. Non sono state in grado di dire se l'attacco fosse casuale o mirato.
Gli investigatori hanno riferito che l'uomo era stato cosparso con un liquido infiammabile prima che qualcuno appiccasse il fuoco. La vittima, avvolta dalle fiamme, si era messa poi a correre, quando qualcuno è uscito da un'auto e ha spento il fuoco con un estintore a polvere.
Skopje, 16 mar. (Adnkronos) - La Macedonia del Nord ha dichiarato un periodo di lutto nazionale di sette giorni per l'incendio in una discoteca che ha causato almeno 59 morti e decine di feriti, mentre le autorità hanno arrestato 15 persone per interrogarle e il ministro degli Interni ha affermato che un'ispezione preliminare ha rivelato che il club stava operando senza la licenza necessaria.
Al termine di una giornata in cui il piccolo Paese balcanico è stato alle prese con un disastro mai visto da decenni, il ministro degli Interni Panche Toshkovski ha dichiarato che il club nella città orientale di Kočani, dove si è verificato l'incendio prima dell'alba, sembrava operare illegalmente.
Più di 20 persone sono sotto inchiesta, 15 delle quali sono sotto custodia della polizia, mentre altri sospettati di coinvolgimento si trovano in ospedale, ha aggiunto Toshkovski. La maggior parte delle vittime dell'incendio, che ha devastato il nightclub Pulse durante un concerto hip-hop, erano adolescenti e giovani adulti. Circa 155 sono rimasti feriti, molti in modo grave.
Mosca, 16 mar. (Adnkronos) - Il desiderio della Gran Bretagna di rubare i beni russi è legato alla lunga tradizione inglese della pirateria, diventata un segno distintivo della corona britannica insieme a "rapine e omicidi". Lo ha affermato la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.
"Questa è una delle tradizioni inglesi, come bere il tè e le corse di cavalli. Il fatto è che la pirateria è stata legalizzata in Inghilterra", ha scritto la diplomatica sul suo canale Telegram. "Ai pirati era proibito attaccare le navi inglesi, ma era loro permesso derubare le navi dei concorrenti. Moralità immorale".
Beirut, 16 mar. (Adnkronos) - I media libanesi riferiscono di un morto in un attacco aereo israeliano nella città meridionale di Aainata. Ulteriori raid sono stati segnalati a Kafr Kila. Non ci sono commenti immediati da parte delle Idf.