Il Comitato Olimpico Internazionale metta fine all’ “imbarazzante” balletto della politica italiana che appare incerta e confusa di fronte all’impegno di mettere a disposizione dei Giochi invernali Milano-Cortina 2026 una pista per le discipline del bob, dello skeleton e dello slittino. A chiederlo sono alcune associazioni che si occupano di ambiente e che sono da sempre contrarie all’ipotesi di costruire a Cortina d’Ampezzo la nuova “Eugenio Monti”, che finora non ha trovato nessuna ditta disposta ad imbarcarsi nell’impresa diventata ormai impossibile, per costi e tempi, con un notevole danno ambientale.
Italia Nostra Nazionale, Veneta e di Belluno, assieme a Mountain Wilderness Italia, al Comitato Civico di Cortina d’Ampezzo, al Gruppo promotore Parco del Cadore, all’Ecoistituto del Veneto Alex Langer e a Peraltrestrade Dolomiti, hanno scritto una lettera a Thomas Bach, presidente del Cio. “La battaglia ha assunto toni esclusivamente politici, in un clima di confusione, approssimazione, cambi di idee continui. Lo sport non c’entra più niente” è la premessa, che prelude alla richiesta di affidarsi ad impianti esistenti all’estero. Ricordano come il presidente del Coni Giovanni Malagò, il 16 ottobre, all’Assemblea annuale del Cio a Mumbai, abbia annunciato la rinuncia italiana.
Sottolineano “l’impossibilità di realizzare la pista entro le scadenze stabilite, i costi esagerati per la costruzione e insostenibili per la gestione dell’impianto, a carico del Comune di Cortina, oltre alla mancata valutazione di impatto ambientale”. Elencano poi gli elementi di divisione tra i politici italiani. “Il presidente della Regione Veneto (Luca Zaia, nda) non si rassegna alla perdita delle gare di bob a Cortina e chiede una redistribuzione delle competizioni del programma olimpico. Il presidente della Regione Piemonte (Alberto Cirio, nda), forte del sostegno del ministro degli Esteri (Antonio Tajani, nda) chiede che le competizioni siano trasferite nella pista di Cesana (Torino 2006). In pratica tutte le ipotesi ritornano all’ordine del giorno e vengono sostenute alternativamente dalle autorità competenti con argomentazioni estemporanee e con grossolane imprecisioni od omissioni circa le ipotesi di spesa, salvo altrettante smentite totali o parziali che creano disorientamento”.
Come non bastasse, “l’ultima dichiarazione del ministro delle infrastrutture Matteo Salvini ha spiazzato tutti, compreso il ministro dello Sport Andrea Abodi, rilanciando Cortina con un progetto ridimensionato”. Le associazioni chiedono a Bach di intervenire perché “questo assurdo tira e molla sta danneggiando l’immagine del Coni e soprattutto del Cio. Non c’è più tempo per realizzare la nuova pista di Cortina e neppure per riqualificare quella di Cesana. Le chiediamo pertanto di risolvere questa imbarazzante situazione confermando la scelta di una sede già esistente fuori dall’Italia”.