“Tutti gli anni ci sono delle polemiche, ma La Scala non ne viene minimamente scalfita e va avanti. Chi è il Don Carlo della politica? Questa è bella. Potrebbe essere Salvini”. Questo il simpatico siparietto andato in scena tra i giornalisti presenti di fronte al foyer del Teatro La Scala di Milano e il presidente della Triennale, Stefano Boeri, arrivato anche lui all’appuntamento per il primo spettacolo della stagione lirica. In scena, per l’appunto, il “Don Carlo” di Giuseppe Verdi.
Politica - 8 Dicembre 2023
Prima della Scala, Stefano Boeri (Triennale) scherza con i giornalisti all’uscita dal teatro: “Il Don Carlo della politica? Salvini”
La Playlist Politica
- 17:13 - Autonomia: Sarracino (Pd), 'preoccupati per criteri Lep'
Roma, 18 dic. (Adnkronos) - “Siamo estremamente preoccupati per quello che si sta verificando ancora una volta rispetto all’autonomia differenziata. Leggiamo che il Clep (Comitato per i Livelli essenziale di prestazione) avrebbe da poco terminato i suoi lavori, nonostante l’avvenuta sentenza della Corte, aggirando quindi nuovamente le prerogative parlamentari. Abbiamo sempre criticato la possibilità che il Clep utilizzasse criteri sbagliati, ingiusti e antistorici rispetto alla determinazione dei Lep e quindi dei diritti”. Così il deputato dem Marco Sarracino, responsabile nazionale Mezzogiorno del Partito Democratico.
“Ad esempio - conclude Sarracino - parametri come il costo della vita, non farebbero altro che aumentare divari e disuguaglianze. Il 3 dicembre la Corte ha dichiarato incostituzionale il Clep e stabilito che il lavoro fin qui svolto ha un valore meramente istruttorio e ricognitivo. Calderoli dunque, ancora una volta, fa rientrare dalla finestra ciò che la corte ha fatto uscire dalla porta, spostando peraltro risorse e personale dell’estinto Clep al dipartimento per gli Affari regionali e le autonomie, cioè a se stesso”.
- 17:12 - **Manovra: rush finale alla Camera, fiato sospeso per diretta Tv**
Roma, 18 dic (Adnkronos) - Rush finale alla Camera sulla manovra. La conferenza dei capigruppo ha tracciato il percorso per il via libera di Montecitorio che arriverà venerdì in tarda serata (al Senato, appuntamento a dopo Natale). Per raggiungere l'obiettivo, ai deputati verrà chiesto di procedere a tappe forzate. Sperando che non ci siano intoppi.
Il calendario prevede, domani, dalle 8 la discussione generale. Poi il governo metterà la fiducia, ma non prima delle 11. E si passerà direttamente a venerdì: dalle 9,30 dichiarazioni di voto e poi, dalle 11, la 'chiama' dei deputati per il voto di fiducia. Alle 12,30, siamo sempre a venerdì, inizieranno le votazioni sul provvedimento, compresi gli Odg. E dopo l'esame della Nota di variazione, dalle 21 le dichiarazioni di voto e il voto finale della manovra. A quel punto, salvo qualche altro impegno, nulla più dividerà i deputati dalle vacanze di Natale.
Fin qui la 'road map' formale. Confezionata, appunto, con la speranza che non ci siano intoppi. La Camera ha indicato, per le dichiarazioni di voto e il voto finale, la finestra 21-22.30 di venerdì. Quando, su richiesta dell'opposizione, è stata chiesta e ottenuta la diretta televisiva sulla Rai.
(Adnkronos) - La 'suspense' è legata proprio alle dichiarazioni di voto e, soprattutto, alla messa in onda sulla Rai. La preoccupazione è quella di 'lisciare' la finestra messa a disposizione dalla Tv di Stato che, tra l'altro, non avrebbe senso far slittare, per una questione di ascolti e di spazi televisivi. Per questo la dead line fissata alle 22,30 di venerdì.
Il punto è che subito dopo il voto della commissione Bilancio è partito il lavoro frenetico di scrittura vera e propria della manovra, il cui testo è stato più volte rivisto in questi giorni nel corso dell'esame a Montecitorio. Alle 8 di domani mattina il testo è atteso sugli scranni dei deputati per l'avvio della discussione in aula. Il timore è che durante l'esame possano emergere delle incongruenze che, anche se piccolissime, andrebbero corrette, trattandosi di capitoli di spesa. In questo caso il testo dovrebbe tornare in commissione per poi rifare capolino in aula.
Se questo dovesse accadere, se la tabella di marcia dovesse incepparsi e i tempi allungarsi, le dichiarazioni di voto rischierebbero di non godere più della finestra televisiva. E l'unica ipotesi sarebbe quella di far slittare tutto a sabato mattina, con una comoda diretta Tv ad attendere i deputati.
- 17:07 - Fuoco di Sant’Antonio, web serie 'Lo stesso fuoco' fa luce su Herpes zoster
Roma, 18 dic. (Adnkronos Salute) - Una web serie per sensibilizzare sui rischi legati all’Herpes Zoster, il cosiddetto 'Fuoco di Sant’Antonio' e far conoscere questa patologia spesso sottovalutata. È 'Lo stesso fuoco' serie web in otto episodi che racconta, in modo coinvolgente ma fedele alla realtà, le storie di chi vive con questa patologia in diverse fasi della vita e differenti contesti, compreso quello della comorbidità. Questa serie - riporta una nota - vuole far conoscere l’Herpes zoster, anche noto come Fuoco di Sant’Antonio. La malattia si manifesta per la riattivazione del virus della varicella zoster, che circa il 90% della popolazione sviluppa nel corso della vita. L’herpes zoster è una patologia i cui rischi e complicanze, soprattutto nei pazienti fragili, possono essere gravi ed interferire con la gestione della patologia primaria e con la vita di tutti i giorni.
Secondo i dati di una recente indagine condotta da Ipsos, infatti, se il 74% degli intervistati dice di conoscere la patologia, solo il 9% sa descriverne effettivamente sintomi e conseguenze. Da qui la scelta di lanciare una campagna di awareness utilizzando un linguaggio e un format in grado di raggiungere un'ampia platea. Ideata da GSK e prodotta da DrMovie, "Lo stesso fuoco" è stata scritta e diretta da Elena Rotari ed è disponibile sul sito web Skytg24.it.
"Premetto che non era la mia prima esperienza su temi medici, infatti ho realizzato altre due web serie e due lungometraggi di tema oncologico e su quelle malattie che possiamo solo rallentare ma non fermare - spiega la regista Elena Rotari - Quando mi è stato proposto di realizzare e di dirigere 'Lo stesso fuoco', facevo parte di quella percentuale che conosceva l'herpes zoster un po' per il suo nome biblico, il fuoco di Sant'Antonio, un po' come caregiver perché mio nonno l'ha sviluppato. La sfida, per non dire la difficoltà, è stata quella di creare e realizzare un progetto con un linguaggio chiaro, semplice ma anche rigoroso per non andare a drammatizzare questa patologia, che potesse arrivare in qualche modo a un pubblico molto ampio, sia ai giovani che ai meno giovani".
La serie, creata con la consulenza di esperti medici, racconta l’intreccio della storia d’amore di due colleghi Sofia ed Andrea, ancora non sbocciato a causa della malattia oncologica della donna, e di Mario, un paziente diabetico nonno della tredicenne Ilaria. A legare le due vicende è il Fuoco di Sant’Antonio: infatti Sofia, terminati i cicli di chemioterapia, sviluppa l’herpes zoster ed Andrea la accompagna (troppo tardi) da un medico, che si rivela essere Ilaria, la nipote di Mario, ormai adulta e con una forte sensibilità verso la malattia, non solo per il suo ruolo di medico, ma per il ricordo indelebile dell’esperienza vissuta dal nonno con l’herpes zoster.
Una sfida anche per gli stessi attori che hanno partecipato al progetto come racconta Gloria Anselmi che interpreta la protagonista Sofia: "Dopo questa esperienza penso di aver capito meglio l'impatto di questa patologia perché il lavoro dell'attore è di immedesimarsi il più possibile. Ovviamente non avendo avuto un percorso simile mi sono basata su storie che ho sentito, ricerche che ho fatto su internet e su quello che ho letto. Dopo questo lavoro di studio e immedesimazione, posso immaginare cosa provino le persone che vivono realmente questa situazione, il loro disagio e il loro dolore, anche". Ricco il cast che vede la partecipazione di Alberto Onofrietti, nei panni del co-protagonista Andrea; Giuseppe Pambieri, che interpreta nonno Mario; e Giorgia Wurth, nel ruolo della Dottoressa llaria. Con loro anche Daniela Freguglia, Rebecca Di Segni, Fabio Traditi, Peppe Fonzo, Cristina Lella e Gabriele Filosa.
In tutti, però, l'auspicio di aiutare a far conoscere meglio questa patologia, come spiega l'attore Alberto Onofrietti: "Se anche si riuscisse ad aumentare di poco, di qualche punto percentuale, la conoscenza di questa patologia sarebbe già un ottimo risultato. Spero - e ringrazio per la possibilità che mi è stata data di entrare a far parte di questo progetto, a cui ho immediatamente aderito quando ho scoperto qual era l'intento - di aver dato il mio piccolo contributo". "Le malattie fanno parte della nostra vita, ne modificano spesso la traiettoria e s’intrecciano nei rapporti coi nostri cari, per questo una web serie come la nostra può essere utile per migliorare il livello d’informazione senza creare inutili allarmismi e per invitare chi ne ha bisogno a consultare subito il proprio medico", commenta Gsk spiegando il perché di una simile scelta per raccontare una patologia complessa come l'herpes zoster.
- 17:05 - Ue: Alfieri, 'commissione è partita perché Pd responsabile'
Roma, 18 dic. (Adnkronos) - “Stimiamo Fitto e ci auguriamo che sappia rappresentare al meglio l’Europa e di rafforzarla, perché significa rafforzare il nostro Paese, come ha fatto negli anni scorsi un grande europeo e italiano, Paolo Gentiloni; così come hanno fatto in Europa Prodi, Monti, Bonino e Tajani”. Lo ha detto il senatore del Pd Alessandro Alfieri, nel suo intervento nell’aula di Palazzo Madana per la discussione generale sulle comunicazioni della premier Giorgia Meloni in vista del Consiglio europeo.
“Se lei ha potuto dire ‘missione compiuta’ in Europa”, ha detto ancora Alfieri, “è perché c’è un partito, il Pd, che con i suoi 21 voti decisivi ha mandato avanti la Commissione, nonostante alcune sue ambiguità. Ci siamo caricati di responsabilità perché era nell’interesse del Paese, soprattutto di fronte alle sfide che si profilano. C’è un nuovo presidente Usa, Trump, che ha già minacciato di far saltare il multilateralismo e di mettere dazi a chi non si adegua alle sue politiche. Presto lei dovrà decidere”, ha detto Alfieri rivolgendosi alla premier, “se essere interlocutore con Washington solo per l’Italia o come parte dell’Unione Europea".
- 17:04 - Ue: Procaccini, 'Green deal errore più tragico ultimi decenni'
Roma, 18 dic. (Adnkronos) - “La decarbonizzazione al prezzo della deindustrializzazione è il più tragico errore europeo degli ultimi decenni, con tutte le conseguenze catastrofiche che si manifesteranno negli anni a venire a causa del Green deal. Direttive e regolamenti, i cui frutti avvelenati stanno cominciando a maturare e da qui ai prossimi anni e intossicheranno l’intera economia europea, con tutto quello che ne consegue per la tenuta sociale delle nostre popolazioni”. Lo ha affermato l’europarlamentare di Fratelli d’Italia, Nicola Procaccini, copresidente del gruppo dei Conservatori al Parlamento europeo, intervenendo a Strasburgo nel topical debate sulle politiche del Green deal.
“Non ci avete mai ascoltato -ha aggiunto, elencando alcune dei contestati provvedimenti adottati dalla Ue - Il bando dei motori endotermici fissato al 2035, senza distinzione tra carburante fossile o rinnovabile, come nel caso dei biocarburanti. Una scelta suicida, che sta provocando la chiusura a catena degli stabilimenti produttivi europei. L’obbligo di portare il consumo di energia da fonti rinnovabili al 42,5% entro il 2030 e le emissioni zero di tutti i nuovi edifici pubblici dal 2028, mentre quelli privati dal 2030. Il sistema Ets, che sovraccaricherà i costi di produzione di tutte le aziende europee e nel trasporto marittimo è ancora più penalizzante, con effetti sugli scambi internazionali ed il conseguente aumento dei prezzi. Nel 2023 -ha concluso- il mondo ha registrato il picco più alto di emissioni di CO2 della storia, malgrado l’Ue sia scesa al suo picco più basso: il 7% delle emissioni globali. Questo ci dice che l’Europa sta diventando sempre più piccola nel mondo e che la difesa dell’ambiente è un privilegio che possono permettersi le nazioni economicamente in buona salute”.
- 17:04 - Autonomia: Giorgis (Pd), 'audire Cassese, Parlamento conosca rapporto finale Clep'
Roma, 18 dic. (Adnkronos) - "Il Comitato per la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni (Clep) ha recentemente presentato al Governo il suo Rapporto finale, ma il Parlamento non ha ancora ricevuto nulla. Eppure, come ha ricordato la Corte Costituzionale, è il Parlamento e non il Governo con Dpcm che deve determinare i Lep. Abbiamo perciò chiesto di acquisire quella relazione e ascoltare il Presidente del Comitato, il professor Sabino Cassese, in audizione". Lo dice il senatore Andrea Giorgis, capogruppo del Pd in Commissione Affari costituzionali, che con i senatori Dario Parrini, Marco Meloni e Valeria Valente, componenti della Commissione, ha inviato una lettera al Presidente della I Commissione Affari costituzionali, Alberto Balboni.
"Il Parlamento - continua Giorgis - non può essere messo da parte su questioni così cruciali. Durante una precedente audizione, il professor Cassese si era impegnato a tenere costantemente aggiornato il Parlamento sui lavori del Clep. Chiedo che quell’impegno venga rispettato e che l’audizione avvenga al più presto, in modo da comprendere se e come il Clep pensa di ottemperare alle prescrizioni della Corte costituzionale e superare le profonde disuguaglianze territoriali nell’accesso a beni e prestazioni essenziali. Se davvero il Governo ha intenzione di rimuovere tali disuguaglianze e garantire a tutti i cittadini, ovunque vivano, l’effettivo esercizio dei propri fondamentali diritti civili e sociali, allora è il momento di mostrare soluzioni concrete e non promesse vuote”.
“Se il Rapporto finale non fornirà indicazioni chiare e azioni mirate - conclude Giorgis - ci troveremo davanti all’ennesima opportunità sprecata per il Paese".
- 17:03 - Vaccini, Siliquini (Siti): "Quelli disponibili sono sicuri ed efficaci ad ogni età"
Roma, 18 dic. (Adnkronos Salute) - "È estremamente importante potersi vaccinare contro tutte le patologie infettive che purtroppo ci perseguitano nell'arco di tutta la vita con patologie estremamente diverse. Il Calendario vaccinale per la vita aggiornato prevede tutte le vaccinazioni che adesso sono disponibili in Italia e che sono vaccinazioni sicure ed efficaci contro le patologie infettive. Patologie che purtroppo abbiamo visto negli ultimi anni non sono scomparse ma insieme all'antimicrobico resistenza rappresentano e rappresenteranno una delle principali cause di malattia". Lo ha detto all'Adnkronos Salute Roberta Siliquini, presidente della Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica (Siti) in occasione della presentazione della nuova edizione del Calendario vaccinale per la vita 2025 a Roma.
"Nel nuovo Calendario per la vita abbiamo alcune novità - spiega Siliquini - Intanto è stata inserita la vaccinazione contro il Covid, che nell'ultimo calendario del 2019 non c'era perché eravamo ancora in fase emergenziale. Inoltre, sono stati inseriti il vaccino contro l'Rsv per quanto riguarda i pazienti adulti, fragili e anziani e la prevenzione per l'Rsv nell'infanzia con l'anticorpo monoclonale piuttosto che con la vaccinazione in gravidanza. Altre novità sono rappresentate dalle modifiche della schedula vaccinale relativamente ad alcuni vaccini, grazie alla presenza di nuovi preparati vaccinali piuttosto che a modifiche derivanti dal cambiamento dell'epidemiologia e delle patologie".