I figli di Silvio Berlusconi stanno valutando di vendere parte delle proprietà immobiliari ricevute in eredità dal padre, scomparso lo scorso 12 giugno. Tra quelle legate all’immaginario imperiale, la brianzola Villa Gernetto e i terreni sardi di Costa Turchese, che tanti grattacapi hanno dato al Cavaliere che, nonostante la discesa in campo, conservava il pallino dell’edilizia.
Il mandato a vendere potrebbe andare a Lionard Luxury Real Estate, la società che già si è occupata della vendita di Villa Maria, proprietà di 1.140 metri quadrati in provincia di Lecco regalata all’allora compagna Francesca Pascale, compreso un restyling da 30 milioni di euro. In vendita andrà dunque Villa Gernetto, la struttura settecentesca vicina a Lesmo, in Brianza, dove Berlusconi voleva aprire la sua università del libero pensiero, e oggi di proprietà di Fininvest. Il futuro della residenza brianzola era stato anticipato a novembre, mentre per altre proprietà si era già ipotizzata la vendita ancor prima degli accordi successori dello scorso 11 settembre e delle necessarie modifiche statutarie approvate dalle società della galassia berlusconiana.
Una di queste è la villa di Antigua, dove già nel 2012 Berlusconi tentò di rivendere parte delle sue proprietà con l’aiuto dell’ex patron di Mediobanca, Ennio Doris. Stesso destino per Villa Blue Horizon alle Bermuda, considerando i costi di gestione di un patrimonio immobiliare che nel complesso è stimato tra i 600 e i 700 milioni di euro. Stessa sorte anche per i noti terreni di Costa Turchese, anche questi di Fininvest, per anni al centro di una disputa tra l’ex premier e alcuni pastori sardi che rivendicavano l’usucapione di una parte delle terre. L’idea di Berlusconi era quella di realizzare un mega villaggio turistico, ma tra pastori e vincoli ambientali il progetto si era ridimensionato di dieci volte. Dopo trattative e mediazioni, l’ultimo pastore ha perso il giudizio civile quest’anno. Ma a quanto pare è davvero troppo tardi.
Altre proprietà potrebbero subire la stessa sorte in futuro. Non Villa San Martino ad Arcore, quella più simbolica dell’epopea berlusconiana, a partire dalla sua storia: ex proprietà dell’orfana Annamaria Casati Stampa, dimora del mafioso Vittorio Mangano assunto come fattore da Berlusconi e Dell’Utri, scenografia dei provini per la futura classe dirigente di Forza Italia. Ma soprattutto luogo dove ha sede l’altrettanto famoso Mausoleo funebre dove riposano lo stesso Silvio Berlusconi e i genitori Luigi e Rosa Bassi. Più di recente, nel 2022 la villa è stata teatro del matrimonio ‘simbolico’ tra l’ex premier e Marta Fascina, parlamentare di Forza Italia che ancora vi abita.