C’era anche Elena Basile tra i relatori di “Non è una striscia, è Gaza” , la lunga giornata di dibattiti e confronti per parlare di pace organizzata all’Auditorium dello Spin Time di Roma. “Sempre più persone, non solo tra i giovani e i volontari, ma anche tra i benpensanti, sono insofferenti al conformismo. La propaganda non è capace di permeare così in fondo la società civile. Ci sembra di vivere in un film con uno script demenziale holliwoodiano, ci raccontano cose incredibili che dobbiamo avallare”. E sui conflitti in corso: “Utilizzano lo stesso schema, c’è la decontestualizzazione del conflitto dalle cause e dalle prospettive storiche. Il conflitto viene trasformato in una guerra di stampo etico religioso. Non ci sono più Hamas e Putin, con le loro storie, ma ci sono due demoni. Lo scontro diventa tra bene e male. Una volta che i nemici sono demonizzati la diplomazia è finita, non c’è più la possibilità di mettere insieme due avversari portatori di interessi differenti e rimane solo l’arma della supremazia militare”.
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