È uscito in libreria Un segreto difficile da mantenere, edito da Erga.
Si tratta del mio primo romanzo per ragazzi, largamente autobiografico, nato con l’intento di offrire una visione alternativa del mondo e della storia, per restituire loro il sacrosanto diritto a sperare in un domani migliore e la voglia, conseguente, di impegnarsi per realizzarlo.
Sono ormai numerose le ricerche che ci dicono quanto i nostri ragazzi siano ansiosi e insicuri, spaventati da un futuro che appare loro sempre più cupo. Questa visione della vita nasce principalmente dall’informazione di cui dispongono: i mass media non fanno che trasmettere cattive notizie (prima causa di ansia secondo Eurodap, Associazione europea disturbo da attacchi di panico) e anche l’immaginario collettivo sul futuro, così come è presentato nei film, nelle serie tv e in larga parte anche nella letteratura, è quasi sempre apocalittico o post-apocalittico.
Per fare questo ho immaginato un tuffo nel futuro, un po’ diverso da come spesso ce lo immaginiamo. Dalla quarta di copertina: “Siamo nell’anno 2070. Il mondo è cambiato, per fortuna in meglio. Un nonno, ogni sera, racconta al nipotino Andrea storie divertenti e avventure della sua gioventù, parlandogli dei problemi del passato, ormai superati, che appaiono al piccolo davvero incredibili. Anche il nipote racconta le sue giornate a scuola e molto altro. Dal loro scambio emergono i principali cambiamenti avvenuti nel tempo sia sul piano sociale (pace, ambiente, intercultura…) sia su un piano più intimo e personale. Ma una minaccia, imprevista, incombe sul nonno. Questa volta toccherà al nipote salvarlo”.
Il testo è leggero, a tratti ironico, e ricco di contenuti polisensoriali con numerose schede didattiche interattive di approfondimento sui temi trattati: ecologia, intercultura, pace, informazione, progressi sociali, fraternità, ascolto, storia, consumismo, fretta, attesa, pazienza, paure, felicità. Vi lascio con un breve estratto, un dialogo fra nonno e nipote sull’ambiente.
***
«Scusa nonno, ma io non riesco a capire. Com’è possibile che l’uomo fosse diventato a tal punto nemico della Natura? Mi pare assurdo, un po’ come se un giocoliere tagliasse la fune su cui sta camminando».
«Hai ragione Andrea, era proprio così. Capisco che ora sia difficile da comprendere, soprattutto pensando che la maggior parte delle alternative a quel modello insostenibile, che poi si sarebbero affermate, erano disponibili già allora. (…) Col senno di poi è sempre difficile comprendere la storia. Bisogna esserci dentro e viverla. Molti non conoscevano ancora le alternative, altri dicevano: “Si è sempre fatto così…” o ancor peggio “fanno tutti così”.
Il cambiamento, anche in meglio, non è mai facile. Molti preferiscono rimanere ancorati al loro piccolo porticciolo, apparentemente sicuro, piuttosto che navigare in mare aperto».
***