“L’audizione in Commissione parlamentare Antimafia di Gioacchino Natoli, a seguito delle dichiarazioni raccolte oggi da Il Fatto Quotidiano, è ancor più urgente”. Lo afferma il senatore Walter Verini, capogruppo Pd in Commissione Antimafia, che sollecita la presidente Colosimo di sentire l’ex presidente della Corte di Appello di Palermo e componete dello storico pool Antimafia siciliano. Il riferimento è all’intervista all’ex pm Natoli pubblicata oggi sul Fatto Quotidiano.
Parole che, sottolinea Verini “fanno riferimento ad uno dei nodi principali della ricostruzione della causa della strage di Via D’Amelio, che ne spiega l’accelerazione con la volontà di impedire a Paolo Borsellino di sviluppare in prima persona le indagini legate all’informativa del ROS nota come ‘mafia e appalti’“. Le “ricostruzioni scarsamente credibili, che hanno messo perfino in discussione ruoli e comportamenti posti in essere da un magistrato di valore e di coerente impegno nel contrasto alla mafia come Gioacchino Natoli”, aggiunge il capogruppo Pd in Commissione Antimafia sono state “smentite categoricamente, in maniera argomentata e circostanziata“. L’audizione dell’ex pm “non è più procrastinabile” e “andrebbe calendarizzata fin dalla prossima settimana”, conclude Verini annunciando la richiesta alla presidente Colosimo di convocare un Ufficio di presidenza urgente.
Intanto l’ex pm Natoli ha reso noto di avere trasmesso venerdì un esposto alla Commissione Parlamentare per la Vigilanza della Rai in merito alla prima puntata della trasmissione di Rai3 Far West, condotta da Salvo Sottile. Durante la puntata del 27 novembre scorso “è stata lanciata l’accusa gravissima alla mia onorabilità di avere indebitamente archiviato un procedimento penale contro i fratelli Buscemi e di avere poi disposto la smagnetizzazione delle bobine delle intercettazioni telefoniche”, spiega Natoli in una nota. “Nell’esposto – continua – ho rappresentato che il conduttore Sottile ha omesso di informare il pubblico televisivo che le bobine in realtà non sono state mai smagnetizzate rimanendo negli archivi della Procura della Repubblica di Palermo, come era stato pubblicato nei giorni precedenti dalla stampa. Ha omesso di interpellarmi prima della messa in onda per consentirmi di fornire la mia versione sui fatti”.
Natoli contesta anche un’altra omissione: “Nella successiva trasmissione del 4 dicembre” non è stato fatto “alcun cenno a una mia richiesta di rettifica inviata il 2 dicembre 2023, attraverso il mio legale di fiducia, che sulla base di inoppugnabile documentazione acquisita smentiva radicalmente le predette insinuazioni gravemente diffamatorie nei miei confronti”. Nella nota l’ex pm di Palermo racconta che solo sabato 9, dopo l’intervista pubblicata dal Fatto quotidiano, “mi è stata proposta dai curatori della trasmissione Far West una intervista da mandare in onda nella puntata dell’11 dicembre 2023″. “Tenuto conto del comportamento sin qui tenuto nei miei confronti, indicativo di un atteggiamento prevenuto, ho rappresentato che sono disponibile a rilasciare l’intervista solo a condizione che mi venga messa disposizione la registrazione integrale della stessa, in modo che in caso di tagli impropri io possa renderla pubblica nella sua interezza. Condizione che è stata accettata dai curatori”, conclude Natoli.