Dal 2017 a questa parte, Britti ha preferito accantonare la musica per dedicarsi a tempo ed energie piene alla crescita del figlio
Con la nascita del figlio, Alex Britti ha scoperto emozioni e sensazioni che mai immaginava di poter provare prima. In un’intervista concessa al Corriere della Sera, il chitarrista ha affrontato il tema del ruolo di ‘papà’ all’interno della famiglia e dell’importanza che bisogna attribuirne. Il piccolo è nato 6 anni fa e da allora il cantautore non si è mai separato da lui, coltivando un rapporto da “genitore di nuova generazione”. Dal 2017 a questa parte, Britti ha quindi preferito accantonare la musica per dedicarsi a tempo ed energie piene alla crescita del genito supportando, inoltre, la madre (nonché ex compagna).
“La prima volta che sono stato da solo con mio papà avevo 4 anni, ma io sono diverso con Edoardo. Sono stato solo con lui sin da subito. Non sono un campione: sono un papà normale di una nuova generazione. Anche le mamme di oggi non sono più le stesse di 50 anni fa. Le mamme di oggi fanno le mamme, ma continuano a lavorare, a essere se stesse, non c’è più quella devozione tipica delle mamme come la mia che, quando sono nato io, è stata solo con me”, ha detto Alex.
E ancora: “Oggi i papà fanno finalmente i papà, non potrei mai pensare ad una vita lontano da Edoardo, abbiamo complicità e intimità. La paternità è una figata, ti completa. Scopri una nuova cosa e tiri fuori tutto quello che hai dentro. Pensa che a volte quando era più piccolo diceva che era nato dalla pancia di papà. A 50 anni pensavo di conoscere tutto del mio corpo, invece con l’arrivo di Edo è come se avessi scoperto di avere qualcosa di nuovo, un nuovo organo che mi fa fare delle cose che prima erano impensabili, senza la minima fatica!”, ha continuato l’artista, che ha inoltre aggiunto di calibrare impegni e telefonate di lavoro in base alle esigenze del figliolo.