Nel giorno in cui l’Argentina vede l’insediamento di Javier Milei alla Casa Rosada, che segna l’inizio del governo di ultradestra, il neo presidente ha messo in chiaro quale sarà l’impatto delle riforme previste. “Oggi inizia una nuova era in Argentina. Finisce il declino e iniziamo la ricostruzione del Paese. Gli argentini hanno espresso con forza una volontà di cambiamento. Non si può tornare indietro”, ha detto il nuovo presidente argentino nel suo discorso di insediamento, specificando: “Non c’è alternativa all’aggiustamento economico“. Che sarà, ha spiegato, uno choc. “Non c’è alternativa allo choc” ha infatti affermato il neo presidente, parlando alla folla davanti al Congresso e sottolineando che “il Governo uscente ci ha lasciato con l’iperinflazione” e che “non c’è mai stato un governo ad aver ricevuto un’eredità peggiore di quella che stiamo ricevendo noi”.

Naturalmente l’aggiustamento, aggiunge Milei, “avrà un impatto negativo sul livello di attività, sull’occupazione, sui salari reali e sul numero di poveri e indigenti. Ci sarà una stagflazione – cioè un aumento generale dei prezzi e una mancanza di crescita dell’economia in termini reali – ma non è qualcosa di così diverso da quello che è successo negli ultimi dodici anni, il pil pro capite è sceso del 12%, in un contesto in cui abbiamo accumulato un’inflazione del 5000%, quindi viviamo in stagflazione da più di un decennio, quindi questa sarà l’ultima pillola cattiva per iniziare la ricostruzione dell’Argentina. Non c’è dubbio che l’ultima opzione possibile sia l’aggiustamento. Un aggiustamento ordinato che ricade sullo Stato e non sul settore privato. Sappiamo che sarà difficile, ecco perché voglio portarvi luce”.

Il presidente, nel suo discorso sui gradini del Congresso, ha affermato che nel Paese “inizia una nuova era” e ha rimarcato che nel 1853, quando fu emanata la Costituzione, il Paese aveva già deciso di abbracciare “le idee di libertà“. Oggi, ha sottolineato, “inizia un’era di pace e prosperità, un’era di crescita e sviluppo, un’era di libertà e progresso”. E conclude: “Oggi finisce una lunga epoca di declino e iniziamo la ricostruzione del paese. Gli argentini hanno espresso con forza un desiderio di cambiamento. Non si può tornare indietro”. Il suo è un gesto inedito, nel protocollo delle cerimonie di insediamento presidenziale che tradizionalmente prevedono che il discorso del presidente si tenga di fronte alle camere riunite. Milei ha parlato agli argentini alla presenza dalle delegazioni straniere. Tra i presenti c’era anche il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, con il quale Milei si è scambiato un caloroso abbraccio.

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