Rossella Cominotti e Alfredo Zenucchi avevano già provato ad uccidersi, nel mese di novembre scorso all’interno dell’edicola che la coppia aveva acquistato a inizio 2023. È una circostanza che sarebbe emersa, secondo quanto appreso dall’Ansa da fonti qualificate, durante il primo interrogatorio dell’uomo arrestato con l’accusa di avere ucciso la moglie 53enne, tagliandole la gola nella loro stanza dell’Antica Locanda Luigina a Mattarana, in provincia di La Spezia.

Zenucchi avrebbe anche parlato di una forte delusione ricevuta dalla coppia. Sulla vicenda rimangono ancora tanti aspetti da chiarire. Intanto è prevista per lunedì mattina alle 11.30 l’udienza di convalida dell’arresto del 57enne di Bergamo. Dopo la convalida dell’arresto, avvenuto in territorio toscano, il giudice dovrebbe dichiararsi incompetente a favore del giudice spezzino (sul cui territorio si è verificato l’omicidio) che a quel punto disporrà l’autopsia sul corpo della donna. Non è escluso che venga nominato anche un perito calligrafo per esaminare la lettera che, secondo la testimonianza resa da Zenucchi, è stata vergata dalla Cominotti e firmata da entrambi. La lettera è stata trovata all’interno della camera d’albergo occupata dalla coppia. Si tratta di un foglio scritto a mano, con calligrafia apparentemente femminile, che sembra essere una sorta di testamento di coppia: “Il nostro amore sarà eterno. Abbiamo fatto questa scelta che nessuno forse potrà capire”.

Una lettera che fa riferimento a un doppio suicidio che però non si è mai concretizzato: “Volevamo farla finita. Prima dovevo uccidere lei, poi mi sarei tolto la vita io. Ma alla fine non ce l’ho fatta”, ha riferito l’uomo rintracciato e fermato dai carabinieri ancora a bordo della propria auto alcune ore dopo il rinvenimento del cadavere. Zenucchi ha affermato di aver ucciso la moglie mercoledì 6 dicembre. È quindi rimasto con il corpo nella stanza d’albergo per un giorno e mezzo prima di allontanarsi venerdì alle prime ore del mattino dopo aver consumato la colazione nella stessa struttura.

Da chiarire ci sono ulteriori aspetti, come le siringhe e l’eroina trovate nella stanza d’albergo. Zenucchi in passato con la droga aveva avuto a che fare ma era riuscito ad uscirne con l’aiuto di una comunità di recupero. L’uomo si trova detenuto nel carcere di Massa Carrara. In attesa dell’interrogatorio di garanzia, emergono i dettagli della vacanza finita nel sangue: la coppia, partita dalla casa di Cremona, chiusa l’edicola di Bonemerse che gestiva da un anno, ha soggiornato prima in un hotel a Pontremoli, quindi in una struttura di Lerici e infine nella locanda di Mattarana dove è stato trovato il cadavere della donna.

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