Bagarre a Omnibus (La7) tra la giornalista Angela Azzaro e Fabio Dragoni, firma de La Verità, sul dietrofront del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara circa il progetto “Educazione alle relazioni”, iniziativa per la quale aveva coinvolto inizialmente Anna Paola Concia, Paola Zerman e suor Monia Alfieri.
Dragoni minimizza la retromarcia di Valditara, attribuendo il can can solo ai social, ma Azzaro dissente: “Ci sono state piazze reali e non virtuali sul problema della violenza sulle donne. Il sentiment è cambiato, perché in questo paese le donne continuano a morire a causa dell’altissima violenza. E le piazze hanno chiesto una risposta”.
“Una sola piazza”, replica Dragoni.
“Non è vero, ci sono state diverse piazze in tutta Italia”, ribatte l’ex giornalista dell’Unità.
“Era la piazza di una minoranza“, ribadisce Dragoni.
Azzaro non ci sta e replica che non era affatto una minoranza, scatenando però la reazione furente di Dragoni che urla: “Vabbè, non è una minoranza. Sarà la maggioranza del paese che alle prossime europee prenderà il 50%. È la stessa piazza che ha lanciato una bomba molotov nella sede di Pro Vita & Famiglia e io ancora non vi ho sentito condannare questo episodio”.
“Intanto inizi lei a condannare la violenza sulle donne“, commenta Azzaro.
Dragoni sbotta senza controllo: “Non vi ho sentito dire ancora una parola di condanna. Si vergogni”.
“No, io non mi vergogno di nulla – replica Azzaro – si deve vergognare lei. Ma come si permette?”.
La zuffa verbale sarà interrotta solo con l’intervento del conduttore Andrea Pennacchioli. Dopo un quarto d’ora, ad animi sedati, Dragoni porgerà le sue scuse ad Azzaro, che le accetterà con un sorriso.
“È un momento molto tenero – commenta Pennacchioli con una punta di ironia – Grazie Fabio, perché così la onestà intellettuale è assolutamente salva”.