Dall’inizio dell’anno sono 110 le donne uccise, di cui 91 in ambito familiare o affettivo,59 quelle uccise da partner o ex partner. Il quadro, in continuo aggiornamento visto che l’ultimo femminicidio è di pochi giorni fa, emerge dal report presentato in mattinata dalla Direzione Centrale Polizia Criminale. Lo studio, dal titolo “Il Punto-Il pregiudizio e la violenza contro le donne” prende in esame i dati che vanno da gennaio a settembre 2023, oltre che quelli del biennio 2021-22. Nei primi nove mesi dell’anno le vittime donne degli omicidi volontari commessi in Italia sono aumentate del 5% rispetto allo stesso periodo del 2022. E sempre fino a settembre, un incremento è stato registrato anche per quanto riguarda l’azione di prevenzione: gli ammonimenti del questore per violenza domestica sono aumentati del 33% mentre quelli per stalking del 17%. Diminuiscono, invece, del 17% i provvedimenti di allontanamento d’urgenza dalla casa familiare.

Entrando nel dettaglio, emerge che nel 2022, le donne vittime di omicidio commesso dal partner o ex partner sono state il 58% di quelle uccise in ambito familiare/affettivo mentre, nel 2021, raggiungevano il 70%. Nei primi nove mesi del 2023 la percentuale sale al 65%, contro il 59% registrato nell’arco temporale corrispondente del 2022. Gli autori di omicidio volontario, per il 73% italiani, nell’85% dei casi ha un’età superiore ai 30 anni, e il 59% ha più di 45 anni. Le donne uccise da partner o ex partner (per l’81% italiane), nel 64% dei casi avevano più di 45 anni e il 28% erano ultrasessantacinquenni.

Nei primi nove mesi del 2023 diminuiscono del 13% le denunce di atti persecutori, il cosiddetto stalking, che sono stati 12.491 a fronte dei 14.326 dell’analogo periodo nel 2022. Si tratta di un reato che colpisce le donne nel 74% dei casi; diminuiscono del 12% i maltrattamenti contro familiari e conviventi, che interessano le donne nell’81% dei casi. Diminuiscono, soprattutto, del 12% le denunce di violenze sessuali, reato particolarmente grave, che nel 91% dei casi ha come vittime delle donne (di cui il 29% minorenni). Nel caso dei maltrattamenti contro familiari e conviventi, i dati del periodo gennaio- settembre 2023 evidenziano un decremento, passando a 16.599 casi a fronte dei 18.843 dell’analogo periodo nel 2022 (-12%), mentre l’incidenza delle vittime di genere femminile si attesta all’ 81% in entrambi i periodi.

Si registra un incremento dell’azione di prevenzione, con un aumento del 33% degli ammonimenti dei questori per violenza domestica e del 17% di quelli per stalking, mentre si registra un decremento del 17% dei provvedimenti di allontanamento d’urgenza dalla casa familiare (236 nei primi nove mesi del 2023 a fronte dei 285 del 2022). Diminuiscono le violazioni dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa (-4%).

In crescita le denunce di costrizione o induzione al matrimonio con 16 casi nel 2023 rispetto agli 11 dell’anno prima (+45%). Si tratta di un aumento rilevante, che può, tuttavia, essere interpretato anche sotto il profilo del fisiologico processo di progressiva applicazione della nuova norma, basata su una crescente consapevolezza delle vittime che denunciano maggiormente. Dall’entrata in vigore, si sono registrati per tale fattispecie delittuosa 69 episodi. L’88% delle vittime è di genere femminile; di queste, il 33% è minorenne mentre il 65% risulta di nazionalità straniera.

Diminuiscono le lesioni con deformazioni o sfregio permanente al viso (-14%), sono invece in aumento i casi di revenge porn (+1%). Quanto alle vittime di revenge porn sono predominanti quelle di genere femminile, con un’incidenza del 69%. Tra queste il 17% risulta minorenne e l’87% di nazionalità italiana. Significativo il dato in base al quale le donne risultano, inoltre, spesso uccise per mano di genitori o figli (30% nel periodo 2022 e 23% nel periodo 2023), mentre è residuale il caso di omicidi commessi da altro parente.

Nel periodo 1 ottobre 2022-30 settembre 2023 sono 324 i reati commessi nei confronti di donne con disabilità. La ricerca ha evidenziato 238 casi (di cui 12 nei confronti di minori) di maltrattamenti contro familiari o conviventi, avvenuti generalmente nell’ambito del nucleo familiare, ma anche all’interno di strutture destinate alla cura e alla protezione di persone con disabilità. In alcuni casi i maltrattamenti sono stati realizzati proprio da persone a cui la donna era affidata per ragioni di educazione, istruzione o cura. Il dato numerico del reato di maltrattamenti contro familiari o conviventi, paragonato ai risultati dei due anni precedenti (ott.2021-sett.2022, ott.2020-sett.2021) evidenzia un sensibile incremento dei casi. Per quanto riguarda il reato di violenza sessuale, nel periodo in esame sono stati riscontrati 54 episodi (di cui 8 nei confronti di minori). Tali condotte sono state commesse nei confronti di donne in condizione di disabilità sia fisica che psichica e si sono realizzate con modalità diverse, approfittando dello stato di particolare vulnerabilità della vittima. Il terzo reato esaminato è quello di atti persecutori o stalking: gli episodi conteggiati con riferimento al periodo ottobbre 2022-settembre 2023, ammontano a 32 (di cui 4 nei confronti di minori). Il reato in questione, talvolta, viene commesso da partner ed ex partner, ma le condotte possono essere realizzate anche da vicini o conoscenti della vittima.

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