Il collasso del sistema sanitario di Gaza e l’impossibilità di accedere a cure e medicinali stanno favorendo la circolazione di virus con il rischio, sempre più alto, di epidemie. “Se stai male puoi solo stare a casa. Non esiste hanno alcuna possibilità di avere dei farmaci” racconta un’operatrice Oxfam sfollata insieme alla sua famiglia. “I virus che colpiscono le vie respiratorie si stanno diffondendo nella Striscia, quasi tutto sono malati. Hanno la febbre e altri brutti sintomi, ma devono lo stesso spostarsi a sud per salvarsi dagli attacchi”. La donna descrive anche il sentimento di costante angoscia: “Non sai mai cosa succederà dopo. Potresti essere preso di mira, essere un danno collaterale, oppure morire per un motivo o per un altro”.
Il racconto fa parte di una serie di testimonianze giornaliere degli operatori e dei manager di Oxfam a Gaza che ilfattoquotidiano.it ha deciso di pubblicare. L’obiettivo è avere giorno per giorno un racconto in prima persona da parte dei civili a Gaza, coloro che in questo momento stanno pagando il prezzo più alto del conflitto.
LA PETIZIONE – Nessuna risposta umanitaria significativa potrà esserci senza un immediato cessate il fuoco. Per questo Oxfam ha lanciato un appello urgente al governo italiano e ai leader europei a cui si può aderire su: https://www.oxfamitalia.org/petizione-gaza/