La Federal Reserve ha lasciato invariato il costo del denaro statunitense, in un intervallo compreso tra il 5,25% e il 5,5%, il più alto da 22 anni. Ma le tabelle allegate al comunicato della decisione di politica monetaria preannunciano per il prossimo anno tagli per totali 75 punti base: i tassi sono attesi scendere al 4,6%. Un’inversione di rotta molto attesa dai mercati.

L’ultimo rialzo dei tassi deciso dalla Fed è dello scorso luglio, il quarto effettuato nel 2023. Con la decisione odierna la pausa durerà dunque almeno sei mesi, fino al prossimo gennaio quando il comitato di politica monetaria della banca centrale si riunirà nuovamente. L’inflazione americana è scesa nel frattempo al 3,1% (il livello ottimale è considerato intorno al 2%) ma l’economia non versa in condizioni tali da suggerire immediate azioni a suo sostegno. Giovedì si riunisce a Francoforte la Banca centrale europea, anche in questo caso le attese sono per un nulla di fatto sui tassi che rimarranno al 4,5%, livelli che ritengono necessari per sconfiggere l’inflazione.

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