Musica

Laura Pausini fa una dedica ai figli e si commuove: “Matrigna è un nome brutto. Non voglio fare la vostra mamma ma essere al vostro fianco”

La cantante, durante la prima delle quattro tappe romane dell'ultimo tour mondiale, ha parlato di famiglia, del marito Paolo ma ha anche fatto una dedica speciale ai figli Jacopo e Jader, presenti in platea

di Andrea Conti

Applausi calorosi per Laura Pausini che, ieri. ha messo a segno la prima delle quattro date romane del suo nuovo tour mondiale (gli altri appuntamenti sono il 13, 15 e 16 dicembre) dedicato ai fan, ma anche alla sua famiglia. Durante lo show, infatti, c’è un medley intenso e speciale formato da “Celeste”, “Il nostro amore quotidiano” e “Davanti a noi” per il marito Paolo Carta, la figlia Paola e ai figli di Paolo, Jacopo, Jader e Holden che attualmente è uno dei cantanti protagonisti della scuola di “Amici di Maria De Filippi”. L’artista si è ritagliata qualche minuto, durante il concerto, per fare una dedica speciale, con un filo di commozione, proprio ai due figli presenti in platea.

“È stato semplice assomigliarci dal primo giorno che ci siamo trovati, capiti, incontrati. – ha raccontato Laura – Questa canzone che vi ho appena cantato, racconta di come la nostra famiglia si stava formando e crescendo insieme a delle persone che amo tantissimo che sono i figli di Paolo. Questa sera due di loro sono qui (Jacopo e Jader, ndr). So che se non vi piace che lo faccia davanti a tutti però lo sapete, ormai mi conoscete da 18 anni, mi sopportate da 18 anni, anch’io un po’ vi sopporto (ride, ndr) Scherzo! È stato bellissimo crescere questi ultimi 18 anni vicino a voi, vedervi diventare uomini, vedervi crescere e mi dispiace che le persone che prendono il ruolo che ho preso io si chiamino ‘matrigne’, è un nome brutto, io sono una persona della vostra vita che non vuole fare la vostra mamma, ma vuole essere al vostro fianco e vedervi realizzare i vostri sogni”.

E ancora: “Grazie perché quelle persone che ho cantato ne ‘Il nostro amore quotidiano’ quel ‘qualcuno esce gli altri dormono fai piano’ chissà chi erano… Quando non tornavate di notte però voglio dirvi che avete visto da subito che l’amore tra me e vostro padre era molto grande e sincero, ci ha portato insieme qui dopo 18 anni e questo è vero non aveva bisogno di un documento, abbiamo sempre pensato di essere felici così, che andava bene così, poi un giorno è arrivata vostra sorella Paola e ha detto: ‘Perché non siete sposati?’. Inoltre non vi ho mai nascosto che non avrei voluto sposarmi fino a quando tutte le persone che si amano non avessero il nostro stesso diritto, ecco perché abbiamo aspettato così tanto ed ecco perché io e Paolo abbiamo deciso di sposarci adesso firmando dei documenti che sono uguali a quelli che tutte le persone che si amano hanno firmato come noi”.

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