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Presentata denuncia per Leone, il gattino morto scuoiato: per chi trova il responsabile, una taglia da 13 mila euro

Per chi ha commesso l'atrocità, il rischio massimo di reclusione si aggira attorno ai due anni e tre mesi, si attende l'esito dell'autopsia

di F. Q.

Dopo 4 giorni di agonia, il gatto Leone non ce l’ha fatta. Il reale nome del felino non si sapeva, così come non era presente un collare. Trovato agonizzante per le strade di Angri, in provincia di Salerno, i medici veterinari l’hanno voluto ribattezzare col ‘coraggioso nomignolo’ per omaggiare un micio che ha lottato con tutte le proprie forze per sopravvivere dopo essere stato scuoiato vivo. L’Ente Nazionale Protezione Animali ha presentato una denuncia contro ignoti per la morte nei confronti dello sfortunato peloso. Lo ha annunciato Carla Rocchi, presidente nazionale dell’Enpa, che ha presentato la denuncia nella giornata di ieri. Ciò che più ha scioccato chi ha prestato soccorsi al felino è stata la brutalità con la quale è stato ripetutamente ferito l’animale. In suo ricordo, nella giornata di domenica, si terrà una manifestazione di commemorazione promossa dalla Lega del Cane, nel centro di Angri.

L’obiettivo sarà anche quello di sensibilizzare sul tema della cura e del rispetto degli amici a quattro zampe. “Non è solo orrore, disprezzo e sdegno quello che proviamo ma anche paura all’idea che gente così sia a piede libero e rabbia perché le conseguenze per chi compie certe oscenità non sono mai sufficientemente proporzionate alla gravità dei fatti”, ha dichiarato la Ronchi. E ancora: “Se qualcuno avesse visto qualcosa si faccia avanti, anche in forma anonima. La persona che ha commesso un atto così crudele è una persona pericolosa. Per questo chiediamo ancora una volta che venga riconosciuta la pericolosità sociale per chi compie questi reati contro gli animali”. Anche il sindaco di Angri, Cosimo Ferraioli, ha commentato la vicenda: “Ciò che è successo a Leone è un atto così ignobile e fuori dalla logica che non ho le parole giuste. O meglio, ce le avrei pure, ma purtroppo non sono nella posizione di poterle scrivere o pronunciare. Quello che però ho il dovere di fare come primo cittadino e soprattutto quello che sento di fare come uomo è invitarvi a denunciare, anche in forma anonima, questo abominio. Perché di questo si tratta, di abominio, nulla di meno, ed è un campanello d’allarme anche sociale da prendere in seria considerazione”, ha detto.

Per chi ha commesso l’atrocità, il rischio massimo di reclusione si aggira attorno ai due anni e tre mesi anche se, come ci tiene a sottolineare l’avvocato Giuseppe Di Palo, bisogna attendere gli esiti dell’autopsia per capire se lo scuoiamento di Leone sia stato volontario o meno. Come riportato da Fanpage, il gatto non avrebbe rivelato traumi da schiacciamento, ma sarebbero presenti diversi segni che ricondurrebbero all’uso di una lama che lo avrebbe ripetutamente ferito. Per rintracciare il colpevole, è stata inoltre inserita una taglia da 13 mila euro in favore di chi dovesse trovare il responsabile della brutale azione.

Presentata denuncia per Leone, il gattino morto scuoiato: per chi trova il responsabile, una taglia da 13 mila euro
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