Sequestro preventivo d’urgenza della società che gestisce il Cpr di via Corelli a Milano, nel quale la Guardia di finanza aveva già effettuato un’ispezione negli scorsi giorni ipotizzando la frode e la turbativa nei confronti della società Martinina srl. Durante l’accesso dei finanzieri era emerso che i migranti ospiti del Centro di permanenza e rimpatrio non ricevevano cure e mangiavano cibo scaduto con i vermi all’interno. L’indagine ha svelato che i servizi previsti dal bando non erano erogate attraverso la falsificazione di documenti e firme false anche di persone già morte. Tra le conseguenze l’assenza di visite mediche e psicologiche per i migranti anche se malati di tumore, epatite o patologie psichiatriche.
Adesso i pm Paolo Storari e Giovanna Cavalleri – coordinati dall’aggiunto Tiziana Siciliano – hanno deciso di agire nei confronti della società che – come riporta Il Corriere della Sera – si era vista rinnovare lo scorso 13 novembre il contratto per tutto il 2024. Il provvedimento, se verrà convalidato dal giudice per l’udienza preliminare, porterà alla nomina di un amministratore giudiziario per gestire la struttura. La stipula del nuovo contratto – pare di capire – fosse una vicenda non comunicata alla procura che, all’esito delle ispezioni, aveva chiesto di interdire la società dallo stipulare nuovi contratti con la Pubblica Amministrazione (l’udienza è in programma proprio venerdì).
Quella richiesta non avrebbe avuto effetti sul contratto già firmato e quindi la Martinina avrebbe potuto continuare a gestire il Centro di via Corelli per un altro anno in forza del via libera per il 2024 già avuto dalla Prefettura di Milano. L’ispezione della Guarda di Finanza ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati dell’imprenditore Alessandro Forlenza e della madre Consiglia Caruso, amministratori di fatto e di diritto della società che gestisce la struttura alla periferia del capoluogo lombardo. Con il sequestro della società i pm intendono impedire che la stessa partecipi a gare per altri centri per migranti (in passato ha gestito il Cpr di Potenza e strutture in Puglia) fino a quando non sarà risanata del tutto la situazione.