“Per me è finita”. L’arbitro turco Halil Umut Meler ha lasciato questa mattina l’ospedale Acibadem di Ankara e si recherà a casa sua a Izmir, nella Turchia occidentale, scortato dalla polizia per protezione. Il direttore di gara ha riportato una frattura delle ossa facciali nell’aggressione subita in campo per mano del presidente dell’MKE Ankaragucu, Faruk Koca, dopo il fischio finale del match della Super Lig turca contro il Caykur Rizespor. Lasciando l’ospedale, l’arbitro ha salutato i cronisti che lo attendevano con un cenno della mano prima di salire in macchina. Il primario dell’ospedale Mehmet Yorubulut ha spiegato: “Non ha problemi a parte il gonfiore agli occhi“, aggiungendo che la frattura guarirà nel tempo.

La Turchia è in subbuglio dopo quanto accaduto nel posticipo della massima serie: tutti i campionati sono stati sospesi, mentre il presidente Koca – ex deputato e fondatore del partito di Erdogan – è stato arrestato insieme ad altre due persone. Ma i dettagli che stanno emergendo in merito all’aggressione sono se possibile ancora più agghiaccianti. Le immagini testimoniano il pugno assestato in volto a Meler, così come i calci successivi. “Mentre ero a terra, tutte le persone mi hanno preso a calci in faccia e in altre parti del corpo molte volte. Faruk Koca mi ha detto ad un certo punto, ‘Ti finirò, ti ucciderò‘. Sto presentando una denuncia contro Faruk Koca e altre persone che mi hanno picchiato. Non voglio scendere a compromessi”, ha dichiarato l’arbitro.

Le minacce si aggiungono quindi all’aggressione. E avrebbero portato Meler, almeno per ora, alla decisione di smettere con l’arbitraggio. “Mentre eravamo con lui, ha detto frasi come ‘È finita… questo è tutto da parte mia’”, hanno raccontati i colleghi che gli hanno fatto visita in ospedale. “Torna a Izmir, parla con la tua famiglia e prendi questa decisione con loro”, gli hanno risposto i fischietti turchi, per provare a convincerlo. La carriera di Meler era in piena ascesa: un decennio di esperienza alle spalle, da 6 anni era anche arbitro internazionale, nonostante sia ancora giovane come direttore di gara: ha 37 anni. Ora però potrebbe non tornare mai più su un campo da calcio.

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