Tutto succede in pochi minuti, al termine di una mattinata già complicata per la maggioranza. Dopo che la destra si è esercitata nell’auto-ostruzionismo per rinviare la discussione sulla ratifica del Mes, i partiti di governo si spaccano pure su un emendamento dell’opposizione, stavolta sulla giustizia. A presentarlo è il deputato di Azione Enrico Costa che nella legge di delegazione europea vuole inserire un semplice articolo: modificare l’articolo 114 del codice di procedura penale inserendo il divieto per i giornalisti di pubblicare le ordinanze di custodia cautelare rendendo tutto segreto fino alla fine delle indagini. Un modo, sostiene Costa, per dare attuazione alla direttiva sulla presunzione di innocenza. Se passasse sarebbe una norma che impatterebbe sul racconto delle inchieste da parte dei media.
La bomba è piazzata sotto il tavolo della maggioranza visto che Costa, da volpe dei regolamenti parlamentari, è pronto a chiedere anche il voto segreto in Aula perché si tratta di un tema che riguarda le libertà personali dei cittadini. E con un voto segreto, spiegano fonti parlamentari, la maggioranza potrebbe andare sotto: Forza Italia è favorevole, mentre Lega e Fratelli d’Italia non hanno avuto indicazioni. E l’opposizione è pronta ad approfittarne.
È a quel punto che inizia una corsa per prendere tempo e rimandare tutto. Viene allertato il ministero della Giustizia che contatta il deputato di Azione. La proposta degli uffici di Carlo Nordio è chiara: accantoniamo l’emendamento e iniziamo una trattativa insieme per riformularlo. Significa studiare una soluzione che non metta in difficoltà la maggioranza.
Nel frattempo, Forza Italia si dichiara favorevole all’emendamento. In Aula interviene il deputato Tommaso Calderone che appoggia la proposta di Costa: “È una norma di primaria importanza – sostiene il forzista – così si potrà ristabilire lo stato di diritto ed evitare che chi sia raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare venga sbattuto in prima pagina”. E ancora: “Forza Italia voterà sicuramente a favore”. Ma dopo altri due battibecchi con l’opposizione sul regolamento dell’Aula, i lavori si concludono: il governo fornisce i pareri solo sugli emendamenti all’articolo 1, mentre la proposta di Costa è all’articolo 3 della legge di delegazione europea. Sono le 14 e la seduta viene sconvocata per dare la possibilità a tutti i parlamentari di andare ad Atreju, la festa di Fratelli d’Italia. Se ne riparla la prossima settimana, con la maggioranza che rischia grosso.