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“Depardieu? È sboccato, e ci sta che a qualcuno dia fastidio. Una volta, dopo una mia sfuriata…”: parla il regista Mimmo Calopresti che difende l’attore

Di fronte ad una possibile condanna a dieci anni di carcere, l’autore de La seconda volta ribatte: “Finché non emergeranno prove a suo carico, mi fido della sua versione dei fatti”

di Davide Turrini

Tutto quello che sta capitando a Gerard Depardieu mi pare assurdo”. Il regista Mimmo Calopresti interviene su La Stampa in difesa della star francese, oramai nella bufera per ogni tipo di accusa di molestie e violenza sessuale proveniente da attrici che hanno lavorato con lui nel passato. Solo nelle scorse ore il suicidio dell’attrice Emmanuelle Debeve, che nel 2019 accusò Depardieu di molestie sul set del film del 1983 Danton, era stato direttamente correlato alle presunte colpe all’attore, in quanto avvenuto poche ore dopo la messa in onda di alcune sconcertanti registrazioni audio sessiste di Depardieu.

“Ci sono rimasto malissimo. Non conosco la sua storia e perché abbia commesso un gesto simile, bisognerebbe capire”, è stato il commento di Calopresti sul tragico gesto di Debeve. Calopresti, che ha diretto Depardieu in un paio di occasioni – nel 1998 in La parola amore esiste, nel 2007 nei panni di se stesso in L’abbuffata –, ha chiarito immediatamente che l’attore non è mai stato irreprensibile. “Il primo a essere molto critico con lui sono io. Gérard è pesante e questo a volte va a discapito delle riprese. Spesso mi arrabbiavo per i suoi modi di fare, per le sue battute grevi rivolte a tutti, alle donne in particolare. Una volta, dopo una mia sfuriata, mi ha preso in disparte e mi ha detto, mortificato: ‘Mimmo, io non sono volgare. Sono villano””. In quella frase c’è tutto Gérard”. Calopresti ha poi ricordato di non aver mai registrato turbamenti nelle attrici coinvolte nelle battute “grevi” della star di Novecento: “Tutti sapevamo com’era fatto. La verità è che lui si comporta sempre così, alla luce del sole. È molto teatrale, gli piace giocare a fare il cattivo. È sboccato, e ci sta che a qualcuno dia fastidio. Da qui a parlare di stupri, però, il passo mi pare lungo”.

Il regista torinese ha continuato: “Dopo i film abbiamo continuato a frequentarci per anni. La mia è la posizione di chiunque lo conosca bene, a partire dall’ex moglie. Teniamo conto che, oltre ad aver denunciato situazioni oggettivamente censurabili, il MeToo ha anche dato vita a un gran numero di assoluzioni”. Infine, di fronte ad una possibile condanna a dieci anni di carcere, l’autore de La seconda volta ribatte: “Finché non emergeranno prove a suo carico, mi fido della sua versione dei fatti”.

“Depardieu? È sboccato, e ci sta che a qualcuno dia fastidio. Una volta, dopo una mia sfuriata…”: parla il regista Mimmo Calopresti che difende l’attore
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