Musica

“A Natale, quando si arriva ad una certa età, attorno ai 60 anni, ci si ferma a riflettere. Penso a mio nonno, ci regalava mandarini…”: Gerry Scotti si racconta a FQMagazine

Il conduttore torna al primo amore, la musica, con un disco natalizio speciale “Gerry Christmas”. Un progetto nato quasi per caso e realizzato in tempi record, in meno di un mese. Un percorso nella memoria dei grandi classici del Natale

di Andrea Conti

Ho usato un artificio intelligente, non l’intelligenza artificiale”. Con queste parole Gerry Scotti torna alla musica con l’album natalizio “Gerry Christmas”, nato anche grazie all’ausilio dell’intelligenza artificiale. Nella raccolta di brani da “All I Want For Christmas Is You” ea “Santa Claus Is Coming To Town”, laddove la voce del presentatore si “fermava”, l’artificio intelligente subentrava per completare l’opera musicale. Un progetto nato quasi per caso e in meno di un mese grazie all’apporto e al lavoro della casa discografica Warner che ha sposato il progetto. Si sta già pensando a un progetto estivo dal titolo provvisorio “Disco Maranza”, ossia una raccolta con le hit estive stracult e pop degli anni passati, rivisitati “in chiave zio Gerry”.

Come mai hai deciso di pubblicare un disco natalizio?
Ho scoperto chi ti ascolta e ti guarda in tv ha la memoria corta. Adesso ho la fortuna di essere apprezzato, seguito e persino amato dalla Generazione Z, grazie ai social. Parliamo dell’ultima generazione nata di cui non gliene frega niente di niente: fanno fatica ad ascoltare la famiglia, a scuola vanno così così, ma con lo zio Gerry vanno d’accordo. In mezzo a questa generazione ci sono tantissimi che mi dicono: ma tu hai fatto il disc jockey ma va? Non hanno memoria. Questo album è un modo come un altro che testimonia il fatto che, tra le varie passioni dello zio Gerry, c’è stata e ci sarà sempre la musica, forse la mia più grande passione.

Qual è la tua canzone preferita di “Gerry Christmas”?
È “Driving Home For Christmas” di Chris Rea. La storia di un camionista che deve fare ancora ottanta miglia per arrivare a casa, sotto la neve, guidando il suo truck quelli americani, enormi, e si accorge che, guardando a destra e sinistra, che tutti quelli che guidano e che stanno andando a casa per Natale hanno stampato in volto un sorriso.

Cosa rappresenta per te il Natale?
Il Natale, quando si arriva ad una certa età, attorno ai 60 anni, necessariamente ci si ferma a riflettere sui Natali del passato. Alle feste trascorse da bambino, da ragazzino, in famiglia tra tanti cugini, io che non avevo fratelli. Il pensiero va inevitabilmente a mia mamma, mio papà, i miei nonni. Devo anche dire, con profondo dispiacere, che finito quel mondo lì c’è stato un periodo della vita in cui non sono più riuscito a dare un senso al Natale perché era tutte queste cose qua.

Quali sono i ricordi delle feste da bambino?
Era il Natale con mio nonno che ci regalava tre regalava tre mandarini e, quando andava bene, ci prendeva anche una confezione di datteri. Non era raro che la macchinina di latta che mi arrivava, l’anno prima, l’avevo già vista, era stata regalata a un cugino più grande. Ma nonostante tutti questi fattori materiali, la cosa più bella è che il Natale – quello con la N maiuscola – aveva quel sapore, quel profumo lì.

Cosa rappresenta per te il Natale di oggi?
Ho cercato di trasmettere tutti questi valori a mio figlio Edoardo. Insieme abbiamo vissuto i Natali più moderni e particolari: abbiamo viaggiato in America, in Africa, con un idrovolante abbiamo sorvolato gli atolli delle Maldive, facendo il bagno nel posto più lontano possibile. Quello è stato un altro modo di vivere il Natale.

E da nonno quali sono le tue sensazioni?
Adesso sono arrivati i nipotini e riscopro quello che viene chiamato il ‘Circle Of Life’. Adesso improvvisamente con una nipotina di tre anni, che comincia a parlare, comincia ad essere curiosa che comincia a domandare e a farsi e far delle domande, e con l’altro ha solo un anno, scopro che tuti i valori che io ho nella mia testa, nei miei cassetti e nei miei ricordi di quel Natale là sono anche i valori di questo Natale qui. Il mio Natale del futuro sarà molto simile al Natale del passato.

Tra i prossimi regali di Natale c’è anche la partecipazione al prossimo Festival di Sanremo?
Non posso farvi questi regalo! Amadeus ha annunciato la presenza di tre ragazze al suo fianco, ha fatto bene perché sono una più brava dell’altra, io poi sono pazzo della Mannino e lo invidio un po’. Con l’uscita di questo disco direi però che potrei andare a Sanremo a far il cantante (ride, ndr). Se vado a Sanremo vado solo seduto in mezzo al pubblico.

“A Natale, quando si arriva ad una certa età, attorno ai 60 anni, ci si ferma a riflettere. Penso a mio nonno, ci regalava mandarini…”: Gerry Scotti si racconta a FQMagazine
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