Nono solo i partiti di opposizione, i costituzionalisti, e la guerriglia sotterranea di Forza Italia dopo l’allarme lanciato da Gianni Letta. Adesso il premierato sembra non piacere più neppure a uno dei fondatori di Fratelli d’Italia. Per il presidente del Senato, Ignazio La Russa, l’aver “voluto rendere accettabile” il disegno di legge costituzionale a “un maggior numero di forze politiche” sono solo “non lo ha migliorato”, ma addirittura “forse lo ha peggiorato“. Una presa di distanze dal ddl che arriva dal palco di Atreju. Il premierato “è migliorabile, sicuramente. Nulla non è migliorabile”, assicura La Russa che aggiunge: “Se facciamo le cose come piace al centrodestra però siamo dittatori“.

“Preferivo l’elezione diretta del capo dello stato” – La seconda carica dello Stato si spoglia del suo ruolo istituzionale ed entra nel merito del dibattito sulla riforma costituzionale: “Io – sottolinea l’esponente di Fratelli d’Italia – preferivo l’elezione diretta del capo dello Stato, ma capisco che c’è stato un tentativo di misurare la buona fede degli avversari politici, una speranza vana. Neanche se avessimo riscritto una Costituzione tanto cara al Pcus, sovietica, ai sovietici che sono tanti anche da noi, non sarebbe andata bene”.

“Mi trovo bene anche con l’elezione diretta del premier” – Per il presidente del Senato, però, “c’è assoluto bisogno di ridare al popolo la certezza che se vota per una certa maggioranza al governo non ci vada una maggioranza diversa, una cosa che c’è solo in Italia”. Rivolgendo a chi si oppone al ddl, La Russa aggiunge: “Alcuni vogliono lasciare tutto com’è, perché” questo sistema “ha potuto permettere di governare a chi non aveva mai vinto le elezioni“, aggiunge. Su una cosa è certo: è una “speranza vana” pensare alla possibilità che la riforma possa essere approvata con il voto dei due terzi del Parlamento: “Nessuna riforma passerà mai con i voti della gran parte delle opposizioni, allora tanto vale farla bene. Io mi trovo bene anche con l’elezione diretta del presidente del Consiglio“, ha detto tra gli applausi della platea.

Il premio di maggioranza – Arriva anche un suo suggerimento: tra le correzioni che si potrebbero fare all’attuale disegno sull’elezione diretta del premierato, per Ignazio La Russa c’è “il fatto di aver lasciato indefinito il limite minimo di voto per godere del premio di maggioranza“. Il presidente del Senato – ospite di un dibattito alla festa di Fratelli d’Italia – ha aggiunto: “Forse una frase che richiami la necessità di un limite può essere inserita. Già questo elimina la cosa considerata più strana” della riforma.

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