Volevano fare “qualcosa in grande” (cit) e ci sono pienamente riusciti. Dal 1897 la fama dei coniugi Trione, dopo il matrimonio tra Giovanni e Lucrezia, è diffusa in tutto il barese. Per i due sposi, i parenti sono stati sempre una questione centrale e chissà che da dove sono adesso non sorridano vedendo quello che hanno organizzato i nipoti Marcello De Cillis, Gianni Trione e Dario Indolfi. Dopo una pianificazione eccellente, la famiglia delle oramai ‘cinque generazioni’ è riuscita a riunirsi in massa nel capoluogo pugliese. Accorsi da ogni parte d’Europa, sono stati circa 140 familiari a partecipare alla ‘rimpatriata’.
“Ci siamo incontrati a Villa Romanazzi Carducci. Era da qualche anno che volevamo organizzare un incontro così. E quest’anno ce l’abbiamo fatta. Molti di questi parenti non si erano mai conosciuti, altri non si vedevano da almeno 30 anni“, ha detto De Cillis in merito alla festa. Il ponte di contatto tra le diverse generazioni è sempre stata l’attività commerciale di famiglia, che è stata però costretta a chiudere i battenti nei primi anni Duemila. Con l’avvento dei social network e delle chat di gruppo, anche i parenti più lontani sono riusciti a rimanere in continuo contatto, mantenendo vivo lo spirito dei Trione: “Abbiamo creato una chat dove noi tre cugini abbiamo spiegato il desiderio di ritrovarci ricostruendo la storia di famiglia: la abbiamo chiamata Trione 4.0 – ha spiegato Marcello, figlio di Italia -. Tutti si sono appassionati e ognuno di questi cugini e procugini ha cominciato a raccontare nella chat le storie delle loro famiglie di appartenenza. I cugini sono 40 e i procugini non li ho ancora contati“.
La cena è stata accolta da tutti con piacevole entusiasmo: hanno partecipato parenti provenienti da Svizzera, Belgio, Francia, Spagna, Olanda, Bologna, Milano e Napoli. C’è chi, addirittura, pur di non mancare si è collegato in videochiamata da Monaco di Baviera. L’obiettivo finale è quello di far rimanere intatta un’unione che va avanti dal lontano ‘900. “È stata una bellissima iniziativa. Quando eravamo piccoli, eravamo molto uniti. Ci vedevamo spesso. Poi abbiamo perso questa tradizione e ognuno ha preso strade diverse. Vivo tra Lugano e Roma, ma tornare a Bari per questa riunione mi è servito: non solo per vedere parenti ma anche per recuperare quello spirito. Vorremmo che i nostri figli organizzassero al più presto una riunione 5.0, guidata da loro e che guardi al futuro”, ha detto uno dei procugini.