Moda e Stile

Cortina, dai “40 anni di libidine” con Jerry Calà agli investimenti stranieri in hotel di lusso. Vi raccontiamo la ‘perla delle Dolomiti’

Lo storico Hotel Cristallo è stato rilevato dal gruppo Mandarin Oriental che sta operando una mega ristrutturazione per un accoglienza extralusso. Il magnate kazako Andrey Alexandrovich Toporov, proprietario tra l'altro proprio di 'El Camineto' affidato in gestione alla società di Briatore e Kunz e dell'hotel 5 stelle Savoia, sta ultimando i lavori all'Ampezzo

di Ilaria Mauri

Quando mancano un paio di curve all’arrivo, alla radio partono le note inconfondibili del pianoforte di “I like Chopin” dei Gazebo, direttamente dal 1983. Nell’anniversario di “Vacanze di Natale” dei Vanzina, il primo cinepanettone della storia, non solo è tornata in auge ma è tornata ad essere la colonna sonora di feste e party esclusivi. Sono passati quarant’anni ma a Cortina il tempo sembra essersi fermato. Da allora la narrativa su Cortina d’Ampezzo si è concentrata tutta su quel binomio neve e lusso ostentato e la realtà è andata di pari passo. E forse è proprio questo il segreto che rende la Perla delle Dolomiti e l’epicentro del jet set. Insomma, il posto dove essere (ma soprattutto taggarsi). Ne è la dimostrazione il tutto esaurito registrato nei giorni del lungo ponte dell’Immacolata, con il Cortina Fashion Weekend che ha dato ufficialmente il via alla stagione invernale 2023/2024 insieme all’inaugurazione del nuovo ‘El Camineto‘ targato Briatore. A far gli onori di casa il suo socio, il sedicente principe d’Asburgo Dimitri Kunz con la compagna, la ministra del Turismo Daniela Santanchè, in versione Barbie delle nevi con un look rosa shoking (firmato Balenciaga, alla faccia del Made in Italy tanto caro al suo governo): baciati dal sole, ai piedi delle Tofane, hanno pranzato in compagnia di 200 selezionatissimi ospiti, tra ostriche, aragoste e champagne. In perfetto stile Twiga, insomma.

Corso Italia si conferma poi il fulcro della movida ampezzana: al tramonto, dopo l’apres ski in quota, capannelli di ragazzi affollano i bar del centro, mentre donne d’ogni età si godono lo struscio sfoggiando con compiacimento la propria pelliccia. Magari della nonna, adattata e indossata dalla nipote. In città non osano, il rischio di attirarsi le (sacrosante) critiche degli animalisti è troppo, ma a Cortina non solo è concessa, ma è addirittura un “must have”, proprio come negli anni ’80/’90. Tanto da farci un evento a tema, il cocktail “Tacco e colbacco”. Le luminarie scintillano, le vetrine delle boutique sono quelle delle feste mentre i negozianti si contendono l’attenzione offrendo ai passanti dj set, cioccolata e vin brulé: il Cortina Fashion Weekend, la kermesse firmata dall’associazione Cortina For Us, è un appuntamento imperdibile per gli habitué ed un richiamo magnetico per i turisti. Dalle ex ministre Maria Elena Boschi a Rosy Bindi passando per la stilista Alberta Ferretti, il forzista Andrea Ruggeri e l’ex gieffino Jonathan Kashanian, ben mimetizzati tra griffatissimi “cumenda” milanesi e “pariolini” romani con loghi bene in vista, ci sono vip e personalità illustri di ritorno dalle piste. Neanche loro sanno resistere al richiamo dello shopping: crocevia è lo store multibrand Franz Kraler, avamposto dell’alta moda sulle Dolomiti.

Proprio lì si sabato 9 dicembre si è tenuto il super party di Fendi con le nuove edizioni delle borse le iconiche Peekaboo e Baguette. Daniela Kraler, la proprietaria insieme al marito Franz, ci tiene a far sentire a casa personalità del calibro di Hailey e Justin Bieber ma anche il “turista per un giorno”. Per lei infatti, sono tutti ospiti, non clienti. Ci accoglie mostrandoci delle preziose riviste di moda dell’800, appartenute nientemeno che alla principessa Sissi: “Le ho trovate in un baule rimasto nel nostro castelletto di Dobbiaco, che era la casa dove lei alloggiava quando veniva in villeggiatura in queste zone”, racconta la signora Kraler. “Insieme c’erano anche dei preziosi tessuti dell’epoca, broccati soprattutto. Mi hanno dato l’idea di rilanciare la sartoria tradizionale viennese. Tanti clienti oggi mi chiedono completi o cappotti su misura e mi piacerebbe poter proporre loro, oltre ai modelli contemporanei, anche qualcosa di più storico, legato alla nostra tradizione. Sono sicura che piacerebbe molto l’idea”. E’ lei, infatti, ad avere il polso delle tendenze della stagione: “C’è tanta attenzione per i capispalla ma anche per l’abbigliamento tecnico, d’altra parte qui in montagna non si può prescindere dalla comodità”. Non a caso, oltre alla collaborazione con Fendi, in boutique spiccano il pop-up store di Moncler con la collezione Moncler Grenoble dedicata al mondo della neve e il corner di Ferragamo con la capsule collection ‘Winter escape’: “I loro dopo sci in montone sono il must della stagione”, ci dice Daniela mostrandoli.

Non ha resistito al richiamo della moda neanche l’ex sciatrice Deborah Compagnoni, che qui ha presentato la sua nuova linea Altavia per Ovs. La incontriamo all’evento di presentazione della collezione nello store di Piombo, d’altra parte la super campionessa olimpica di sci qui è di casa: “A Cortina ho vinto la mia prima gara in un campionato italiano quando ero ancora una bambina e poi per le Coppe del Mondo”, ci dice presentandoci i capi di abbigliamento invernale che ha disegnato per Ovs. Comodità e praticità sono le parole chiave della sua collezione: “L’ho pensata all’insegna della semplicità, portando tutta la mia esperienza sia a livello tecnico sia a livello stilistico per realizzare dei capi tecnici adatti a tutti, sia a chi pratica agonismo che a chi si approccia per la prima volta alla neve. Vuole essere accessibile a tutti anche dal punto di vista del prezzo, perché magari qui si bada meno alle spese, ma in generale una giornata in montagna può rappresentare un costo notevole per un utente medio. Per questo non ci sono solo capi da sci, ma anche alcuni pezzi che si possono usare anche per le camminate o le ciaspole”. Tra l’altro, Deborah è ambassador delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026: nonostante le polemiche per la pista da bob (ma non solo), l’entusiasmo per i Giochi è forte e la città è in fermento profilo degli investimenti immobiliari e nell’accoglienza.

Investimenti che non sempre parlano italiano, anzi. Lo storico Hotel Cristallo è stato rilevato dal gruppo Mandarin Oriental che sta operando una mega ristrutturazione per un accoglienza extralusso. Il magnate kazako Andrey Alexandrovich Toporov, proprietario tra l’altro proprio di ‘El Camineto‘ affidato in gestione alla società di Briatore e Kunz e dell’hotel 5 stelle Savoia, sta ultimando i lavori all’Ampezzo: una volta terminati, vanterà 80 suite per i clienti più esclusivi.

Capitali ‘nostrani’ invece quelli del Gruppo Melpignano (lo stesso della masseria pugliese Borgo Egnazia, per intenderci) che, oltre all’Hotel De Len, gestirà anche l’Hotel Ancora, della Red Circle, la società di investimenti immobiliari di Renzo Rosso. Anche il settore della ristorazione è molto attivo, con chef stellati in arrivo in città. È per questo che chi arriva la trova un po’ vetrina scintillante e un po’ operoso cantiere: oltre un terzo dei suoi hotel storici è in ristrutturazione, mentre voci di nuove acquisizioni importanti da parte dei colossi dell’ospitalità si susseguono. Intanto la Regina delle Dolomiti non solo si conferma la meta invernale più cara d’Italia anche quest’anno – si va dai 25-30mila euro per un mese di affitto di una casa ai 1500-4000 euro a notte in hotel -, ma entra addirittura come unica città italiana nella classifica delle 20 località più costose del mondo: con prezzi che vanno dai 12 ai 14 mila euro al metro per uno chalet, accosta il suo nome a Verbier, Aspen e Val d’Isère. I prezzi stellari potrebbero far storcere il naso a qualcuno, eppure, nel più classico dei meccanismi cari al marketing, sono proprio quelli (o meglio, anche quelli) la chiave di volta per accrescere la sua visibilità verso una certa selezionatissima clientela internazionale, specialmente quella proveniente dai Paesi emergenti con alte capacità di spesa. L’obiettivo è quello di renderla una meta attrattiva tutto l’anno, offrendo viaggi esperenziali con attività che vanno oltre il “solito” sci.

Per questo Exhibita, studio milanese specializzato nell’ideazione, progettazione e produzione di eventi in ambito fashion & luxury, ha inaugurato sabato 9 dicembre la sua nuova sede di Cortina d’Ampezzo, che andrà ad affiancare l’headquarter di Milano, aperto nel 2002. Insomma, l’asse Milano-Cortina non è solo sportivo: “Il mondo della moda si è già attivato: abbiamo organizzato eventi per brand come Fendi, Louis Vuitton e Valentino; e il 29 dicembre saremo qui con Max Mara: insieme alla famiglia Kraler stiamo organizzando una super festa nel concept chalet Ria de Saco”, ci spiega Marco Ramon, direttore generale dello studio. “Noi conosciamo bene il territorio, stiamo iniziando ad allacciare rapporti anche con le istituzioni e con enti turistici e non del territorio ampezzano per collaborare e dare il nostro contributo in termini concreti anche alla località stessa. Cortina è una città iconica, ha un grandissimo potenziale, ma ha bisogno di essere un po’ risvegliata, di dare un twist alla sua immagine”. Un’immagine che, come dicevamo, si è impressa nell’iconografia collettiva con “Vacanze di Natale” dei fratelli Vanzina, film di cui ricorrono i 40 anni: nel weekend del 15-17 dicembre tre giorni di festeggiamenti con i protagonisti del cast, da Jerry Calà a Christian De Sica e il regista Enrico Vanzina. Base logistica, come lo era nel set del film, l’hotel del La Poste: si brinderà con uno speciale Salmanazar da 9 litri di Prosecco Gold, poi tutti in pista per ballare con Jerry Calà e la sua Super Band dal titolo evocativo: “40 anni di libidine”. Bello? Sì, ma il rischio è che diventi un po’ “stantio”.

Certo, resta però un rebus non da poco da risolvere: il traffico. “Via della Spiga – hotel Cristallo di Cortina 2h 54′ 27″! Alboreto is nothing!!!”, é la citazione cult del film, detta da “Donatone”, il “cumenda” milanese che mai come oggi sembra un’utopia. Al momento infatti l’unico modo per arrivare nella Perla delle Dolomiti è usare l’auto e questo provoca non pochi disagi, sia alla viabilità locale che dell’intera valle. Domenica 10 dicembre code chilometriche hanno funestato il rientro in città dei villeggianti, con tempi di percorrenza anche di 8-12 ore per raggiungere Milano. Tutti si lamentano, ma poi tornano sempre: è proprio questo il bello.

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