Il 2023 passerà agli annali come un anno da incorniciare per il brand Alfa Romeo: lo si evince dall’intervista rilasciata dal Ceo del Biscione, Jean-Philippe Imparato, ai microfoni di Automotive News. L’azienda che dirige il manager italo-francese chiuderà l’anno in corso con un profitto da “diverse centinaia di milioni di euro”.

Molto del merito va alla nuova Tonale, la Suv compatta che è diventata la best seller della gamma. A proposito di vendite, quelle globali raggiungeranno tra le 70 e le 80 mila unità, ovvero circa il 30% in più rispetto al 2021 e al 2022. Ed è proprio la Tonale, che rappresenta quasi il 60% dei volumi totali, a trainare gli affari. Il modello, secondo Imparato, ha garantito “il livello di redditività di cui l’Alfa ha bisogno”.

L’anno venturo, invece, sarà quello della Milano, la Suv di taglia urbana della marca, ormai pronto all’esordio. Nel 2025 toccherà alle eredi di Giulia e Stelvio, che saranno assemblate a Cassino; mentre nel 2027 esordirà l’ammiraglia elettrica: “Stiamo lavorando al suo design da oltre due anni e ci siamo quasi. Rimarrete impressionati, credetemi”, ha promesso Imparato.

Tornando ai numeri, il manager francese ha svelato alcuni dettagli della sua strategia “toccasana” per il bilancio. Che sostanzialmente si è articolata su tre pilastri: aumento dei prezzi di listino, riduzione dell’esposizione di canali commerciali meno redditizi, noleggio in primis, e semplificazione degli allestimenti disponibili: “La prima volta che sono andato a Cassino, ho scoperto che c’erano circa 4.000 opzioni – tra cui 47 cerchi – e le ho ridotte a 1.500”.

Il rinvio del lancio commerciale della Tonale di sei mesi? “Necessario per migliorare la qualità del modello” e ridurre i costi inerenti eventuali interventi di riparazione in garanzia. Una ricetta che ha riportato Alfa Romeo in utile nella seconda metà del 2021: “Da allora abbiamo raddoppiato la nostra redditività anno dopo anno”, ha chiosato Imparato.

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