di Alessio Andreoli

Ho letto alcuni passaggi dell’intervento del ricchissimo Elon Musk alla festa di Fratelli d’Italia. Una delle sue dichiarazioni che più mi ha colpito è stata l’affermazione di essere, lui Elon Musk, uno dei più grandi ambientalisti. Io non penso che il fatto di essere proprietario di Tesla, la più grande e nota azienda produttrice di macchine elettriche, renda automaticamente Musk un grande ambientalista. Sicuramente, da buon industriale, ha previsto in anticipo rispetto ad altri che il business dell’elettrico si sarebbe espanso in breve tempo al punto di permettergli di diventare uno degli uomini più ricchi al mondo.

Credo di poter affermare con certezza che Tesla non è nata da una forte spinta ambientalista del suo fondatore, ma dalla possibilità di fare soldi, molti, tantissimi soldi e su questo i fatti gli hanno indubbiamente dato ragione. Mi permetto di rivolgermi direttamente a lui.

Caro Elon, se tu fossi un ambientalista convinto non avresti dovuto, solo per soddisfare un tuo capriccio (o il capriccio incompiuto del collega miliardario Donald Trump), spendere 44 miliardi di dollari per comprare Twitter e personalizzarlo a tua immagine e somiglianza. Praticamente hai speso più di una volta e mezzo il valore della nostra manovra finanziaria e a questo vanno aggiunti gli altri miliardi per il progetto Starship, le navicelle spaziali per annoiati e ricchi turisti. Tutti questi miliardi li avresti dovuti investire nella ricerca e realizzazione di tecnologie come l’energia solare, eolica, idroelettrica e geotermica. Avresti dovuto investire nell’efficienza energetica. Investire anche in misure per aiutare le persone e le comunità a far fronte agli effetti dei cambiamenti climatici perché questo farebbe un magnate benefattore dell’umanità.

Se tu fossi davvero il più grande ambientalista non criticheresti i giovani che senza alcun mezzo, al contrario di te, cercano di attirare l’attenzione dell’opinione pubblica sul problema ambientale e se veramente volevi sorprendere, invece di presentarti con tuo figlio, avresti dovuto farti accompagnare, tanto per fare qualche esempio, da Leydy Pech, apicultrice maya che ha combattuto contro la multinazionale Monsanto, vincendo la causa per l’eliminazione dei glifosati e degli ogm. Oppure Nemonte Nenquimo dell’Ecuador. Questa donna è la paladina della comunità indigena Waorani che vive nell’Amazzonia ecuadoriana e ha lottato e lotta per la salvaguardia della foresta amazzonica e lo sviluppo sostenibile delle comunità indigene.

Ti confesso che provo molta più ammirazione, stima e rispetto per Leydy Pech, per Nemonte Nenquimo e per i valorosi ragazzi che coraggiosamente imbrattano i monumenti pubblici che per te. Spero e mi auguro che con l’avanzare dell’età tu possa desiderare di essere ricordato non per colui che ha comprato tutti i social o ha permesso il turismo spaziale per i ricchi del pianeta, ma per colui che è diventato il più grande benefattore dell’umanità per gli investimenti in quegli ambiti che ho ricordato poco sopra.

Se mai dovesse succedere però c’è un problema a cui, caro Elon Musk, dovrai rassegnarti: è probabile che non sarai più invitato a partecipare ai prossimi festeggiamenti del partito italiano Fratelli d’Italia, è dura ma penso che saprai fartene una ragione.

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