Pure il cibo influisce sul benessere oculare: male quello ultraprocessato, bene frutta e verdura, da consumare regolarmente in una gustosa alternanza per la ricchezza di micronutrienti (antiossidanti come luteina e zeaxantina, vitamine come la C e la A, minerali) e di acqua. “L’idratazione è fondamentale per proteggere l’umor vitreo. Tutti i giorni, bisogna bere 30 g di acqua per ogni chilo di peso corporeo”, raccomanda l’oculista. Rientrano nel novero anche tisane, tè verde, brodi e succhi di verdure. Non devono poi mancare gli omega 3 di pesci grassi (alici, sgombri, sarde ecc.) e semi di lino, e naturalmente le proteine (pesce, carni magre, latticini, uova e legumi); un amminoacido in particolare, la tirosina (e il suo precursore, la fenilalanina), facilita la produzione di dopamina.
Un valido aiuto alla dieta viene dagli integratori. Il dottor Biagini raccomanda soprattutto il mirtillo sotto forma di estratti, bustine, capsule ecc., per il contenuto di antociani, antiossidanti che proteggono la microcircolazione dell’occhio (e non solo), la retina e la cornea. Da una review del 2022 emerge la capacità degli estratti di mirtillo di proteggere gli anziani da problemi a cristallino e retina e di alleviare i sintomi del così detto occhio secco.